La Guardia di Finanza ha festeggiato il suo patrono San Matteo
Si è svolta mercoledì mattina, presso la Parrocchia di S. Ilario in Cremona, la funzione religiosa in onore di “San Matteo”, Patrono della Guardia di Finanza. La Santa Messa è stata officiata da Mons. Antonio Napolioni, Vescovo della diocesi di Cremona, da Don Irvano Maglia parroco di S. Agata e S. Ilario e da Don Andrea Aldovini Cappellano Militare del 10° Regimento Genio Guastatori dell’Esercito.
Alla cerimonia religiosa erano presenti, il Prefetto di Cremona – Dott.ssa Paola Picciafuochi, il Procuratore della Repubblica – Dott. Roberto Pellicano, il Presidente del Tribunale f.f. – Dott. Giuseppe Bersani, il Sindaco di Cremona – Dott. Gianluca Galimberti, il Presidente del Consiglio Comunale – Dott.ssa Simona Pasquali, in rappresentanza della Provincia il Consigliere – Rosolino Azzali, nonché tutti i vertici delle istituzioni civili e militari del capoluogo. Erano presenti numerosi finanzieri, in servizio e in congedo, del Comando Provinciale, del Nucleo di Polizia Tributaria, della Compagnia di Cremona e della Tenenza di Crema.
Mons. Napolioni, nell’Omelia, ha preso spunto dall’episodio di Matteo, esattore delle tasse, che seduto al banco delle imposte fu chiamato da Gesù a seguirlo a tavola con pubblicani e peccatori. Alla domanda dei farisei che chiedevano ai discepoli “Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”, Gesù rispose: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
“Gli evasori? Sono peccatori – ha ricordato il Vescovo – che vanno perseguiti per il bene degli onesti in uno sforzo di unità importantissimo. Il vostro spirito, il vostro corpo – ha ribadito rivolgendosi ai tanti finanzieri presenti nella chiesa cittadina – vanno assieme e vanno coniugati nello spirito di corpo che vi contraddistingue. Un’identità che non deve mai essere disgiunta dalla volontà di collaborazione con gli altri settori dello Stato perchè solo insieme è possibile, superando egoismi, particolarismi campanilistici e individualismo, perseguire il bene comune a servizio della Verità. Dobbiamo sfidare ogni giorno il nostro io, così spesso autore di muri che ci autoconfinano nell’inferno della nostra solitudine, affinchè persegua un noi che solamente può dare la felicità. Felicità che è servizio, unità e carità: ogni lavoro porta con sè un carico, ma anche la gloria di edificare il corpo di Cristo. Continuate, quindi, fieri e umili, ad attuare nella quotidianità il vostro compito”.
Al termine della cerimonia, il Comandante Provinciale della Guardia di finanza, Col. Antonino Costa, ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti gli intervenuti. Si è rivolto quindi ai propri finanzieri invitandoli a riflettere con molta attenzione sulle responsabilità che derivano dallo “status” che ricoprono e sui loro compiti, in primis, quello di tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti per garantire il raggiungimento di una maggiore equità sociale.
Il nostro “ essere al servizio dello Stato”, ha proseguito il Colonnello Costa “implica innanzitutto la piena consapevolezza di dover tenere sempre un comportamento rigorosamente rispettoso delle leggi e conforme a tutti quei valori che la militarità racchiude. Il che comporta un impegno quotidiano, al massimo delle proprie possibilità, molta dedizione, assoluto rigore morale, alta professionalità e grande umiltà nel porsi incondizionatamente a disposizione delle istituzioni dello stato e dei cittadini, in particolare di quelli più deboli e bisognosi”.