Cronaca

Cultura partecipata, 4 temi: Mina, guerra, ambiente, cultura e tradizione popolare

Barbara Manfredini, Michele Ginevra, Maurizia Quaglia

La fine della Grande Guerra e la nascita della Costituzione, la cultura popolare con le proprie tradizioni scritte e orali, l’importanza di una cultura dell’ambiente e quindi Mina e la canzone italiana sono i quattro temi portanti dei filoni che caratterizzeranno la nuova edizione della Cultura Partecipata 2018. E su questi temi cittadini e associazioni saranno chiamati a presentare i propri progetti, in un’ottica di cultura condivisa.

“Questa nuova edizione si apre sull’onda dei successi degli anni scorsi: basti pensare che abbiamo raccolto ben 290 progetti di cui 180 finanziati” spiega l’assessore alla Cultura Barbara Manfredini. “Insomma, si tratta di un’iniziativa che smuove una grande attenzione e che vuole accendere i riflettori sulla ricchezza culturale della città”.
Quattro, dunque, i titoli dei filoni proposti: ‘Dalla fine della 1° Guerra Mondiale (1918) alla Costituzione (1948-2018). Guerra e coscienza’; ‘La nostra cultura popolare: tra tradizione orale e tradizione scritta; ‘La cultura per la cura dell’ambiente’; ‘La grande musica: Mina e la canzone italiana’. Ogni progetto presentato dovrà riguardare quindi uno di questi filoni e ogni soggetto interessato può presentare più progetti.

“Il tema della Guerra e della Costituzione è un tema forte, caratterizzato da due importanti anniversari che cadono proprio nel 2018: il 4 novembre 1918 entra in vigore l’armistizio con l’impero Austro Ungarico, che sancisce la vittoria italiana, e il 1 gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione italiana” sottolinea l’assessore. “Due momenti emblematici che possono suscitare, con riferimento in particolare alla Prima Guerra Mondiale, riflessioni sul rapporto difficile tra l’esercizio della forza e la coscienza individuale, come ad esempio il pensiero e la vita di don Primo Mazzolari testimoniano, e con riferimento alla Costituzione, ulteriori riflessioni sui valori fondanti della nostra Repubblica”.

Per quanto riguarda la cultura popolare, “ci sono tantissime testimonianze di questo tipo da ricercare: usi, costumi, tradizioni e dialetto hanno caratterizzato l’identità anche del nostro territorio. Durante la seconda metà del Novecento, grazie a scrittori e studiosi acuti e sensibili, come Danilo Montaldi parte di questo fondamentale patrimonio culturale e sociale è stato raccolto e raccontato”.

Relativamente all’ambiente, “ci sono tante riflessioni che si possono fare: dalle campagne, che racchiudono ancora una straordinaria biodiversità, al grande fiume, via di comunicazione ma anche fonte di sostentamento, l’ambiente cremonese offre tanti spunti utili per valorizzare la ricchezza delle opportunità a disposizione e favorire quindi anche maggiori rispetto e tutela” spiega ancora Manfredini.

Infine la musica di Mina e la canzone italiana, in una città come Cremona che “ha una grande tradizione musicale, un tema come questo merita una giusta valorizzazione”.

Accanto ai filoni, sono inoltre previsti i cosiddetti fattori premianti dei progetti, che consistono in un attenzione particolare verso uno o più di questi sei aspetti: rigenerazione urbana, centro storico e quartieri; promozione patrimonio artistico e culturale della città; creatività giovanile e nuovi linguaggi artistici; attenzione alla disabilità; legami tra musei e città; utilizzo di nuove tecnologie.

Possono partecipare al bando soggetti collettivi quali associazioni, enti pubblici e privati, società e organizzazioni di altro tipo. Le persone fisiche possono presentare esclusivamente progetti che prevedano la richiesta di patrocino non oneroso. Il budget disponibile per i contributi è pari a 30.000, per tutto il 2018. Una prima parte sarà erogata tramite la prima call, che prende il via oggi e che proseguirà fino al 28 ottobre. La parte rimanente sarà erogata nella seconda call che verrà lanciata nella primavera del 2018.

LaBos

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