Scommesse abusive dietro la sala giochi: chiuso locale in via Dante
Un’indagine partita da una richiesta di licenza per attivare un centro elaborazione dati arrivata in Comune, ha portato ieri 3 novembre alla chiusura di un centro sommesse clandestino in via Dante. La Polizia Locale, insospettita dalla richiesta pervenuta agli uffici, ha attivato la Guardia di Finanza, comando provinciale di Cremona che ieri, insieme a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della stessa Polizia Locale e della Questura, ha effettuato un controllo presso quella che apparentemente era una sala giochi, priva delle previste autorizzazioni statali, e dove invece si effettuavano scommesse sportive per conto di allibratori esteri.
Dalla pratica operativa è emerso come alcuni allibratori esteri, privi tanto della concessione dei Monopoli quanto della licenza rilasciata dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, si avvalgano di compiacenti agenzie attive sul territorio nazionale che si pongono quali intermediari tra lo scommettitore e il bookmaker. Si tratta di agenzie che raccolgono le giocate degli scommettitori, trasmettendole per via telematica all’organizzatore, e movimentano contestualmente, su appositi conti esteri, gli importi corrispondenti alle giocate incassate e alle eventuali vincite da corrispondere ai giocatori, il tutto a danno dell’erario italiano.
All’interno del centro scommesse ispezionato, al momento dell’accesso sono stati trovati una decina di scommettitori, quasi tutti stranieri maggiorenni. I finanzieri hanno deferito il gestore della sala scommesse, un macedone di 27 anni, alla locale Procura della Repubblica per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, fattispecie per cui è prevista una pena da tra mesi a sei anni di reclusione. Inoltre, a seguito della contestazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di omessa regolarizzazione, la Polizia locale ha elevato una sanzione amministrativa che va da € 103,29 a € 1.032,91 per la violazione del regolamento comunale sulle pubbliche affissioni e deferito il titolare alla locale Autorità giudiziaria per aver presentato in comune una falsa segnalazione certificata di inizio attività. La Questura ha proceduto, infine, a verificare che gli avventori, tutti extra comunitari, avessero i requisiti necessari alla regolare permanenza sul territorio dello Stato.