Cronaca

Battezzato ufficialmente il circolo cremonese del Popolo della Famiglia

E’ stato presentato ed ufficialmente fondato ieri sera il circolo cremonese del Popolo della Famiglia, movimento politico nato come conseguenza dei due Family Day voluti da Mario Adinolfi, Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo.
L’incontro, svoltosi in palazzo Duemiglia, ha attirato molte persone tra già tesserati e non.
Roberto Vitali, promotore dell’iniziativa, dopo aver accolto i presenti, ha ceduto la parola all’ospite della serata, Mirko De Carli, coordinatore del PdF per il nord Italia.
“Oggi vengono utilizzate armi subdole – mette in guardia De Carli – come i provvedimenti di falso progresso, che hanno come uniche leve soldi e potere, privilegi a cui solo una ristretta casta di persone può accedere e questo a discapito dei più deboli”. È proprio sui soggetti più deboli, famiglie e giovani, che il movimento focalizza la sua attenzione. “Una società che non fa figli – prosegue De Carli citando Baumann – non ha futuro”. E ancora: “Bisogna alzare il tasso di natalità e per farlo si devono mettere le coppie nelle condizioni più favorevoli per mettere alla luce un bambino”.
“Reddito di maternità, un fisco a misura delle famiglie, agevolazioni per le giovani coppie in cerca della prima casa e più domeniche libere per gli uomini e donne che lavorano nel settore commerciale”. Queste le proposte illustrate da De Carli che conclude ricordando: “dialogheremo con tutti, ma non scenderemo mai a compromessi sui principi non negoziabili”.
È sulla natura del movimento che Vitali interviene: “Non è un movimento confessionale, anche se le radici sono ben salde nella Dottrina sociale della Chiesa, ci muoviamo su un piano estremamente pratico, dove la famiglia viene concretamente posta al centro della politica attraverso la difesa della famiglia, della vita, della persona”.
Tra gli intervenuti, Pietro Marcazzan, già parlamentare UDC durante la XV e XVI legislatura, che, attraverso esempi di vissuto quotidiano, coi ragazzi dell’istituto superiore in cui insegna, pone l’attenzione sul problema della progressiva perdita del nostro substrato culturale. “Solo la consapevolezza delle proprie radici, ovvero la famiglia e la religione – ha concluso Marcazzan – può salvarci dall’essere spazzati via”.
Non sono mancate le domande dei presenti che hanno dato vita ad un dibattito anche abbastanza acceso. Per la presidenza del circolo è stato indicato dalla dirigenza nazionale Luca Grossi, a conferma di impegno e stima riposta.

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