Ambiente

Comitato Acqua pubblica sabato in corso Campi: tradito referendum del 2011

Il  Comitato Acqua Pubblica del territorio Cremonese sarà presente a Cremona nel pomeriggio di sabato 24 marzo in corso Campi dalle ore 16,00 alle 19,00 con un proprio banchetto informativo. Sarà l’occasione per tenere aggiornata la cittadinanza sugli sviluppi che negli ultimi mesi si sono avuti nel comparto della gestione idrica a Cremona e nel resto d’Italia e sulla gestione dei servizi pubblici locali più in generale.

“Nel Giugno 2011 – si legge nel volantino che verrà distribuito – abbiamo votato e vinto il referendum contro le privatizzazioni e il profitto sull’acqua. Da allora sono cambiati 5 governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni a tutto favore delle 4 mega-multiutility A2A, Iren, Hera e Acea.
La crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti. Gestire l’acqua secondo le leggi di mercato esclude ogni strategia di prevenzione e precauzione, danneggia l’ambiente, la salute di tutti e peggiora la qualità dell’acqua.
Denunciamo ancora una volta le scelte tariffarie esose e antipopolari dell’ARERA (l’autorità appositamente creata per “controllare” il settore): il nuovo metodo tariffario, in violazione degli esiti del referendum, permette tra l’altro che gli utili non siano investiti nel servizio ma siano distribuiti come dividendi agli azionisti pubblici e privati. ARERA ha poi avallato l’esproprio di milioni di euro, attuato con l’addebito sulla bolletta dell’acqua di un illegittimo “conguaglio ante 2012”. Per queste ragioni chiediamo lo scioglimento dell’ARERA, tornando alla competenza del Ministero dell’Ambiente.
A livello internazionale siamo impegnati nelle campagne contro i trattati sul commercio come il TTIP e il CETA e, non riconoscendo la legittimità del Consiglio Mondiale dell’Acqua egemonizzato dalle multinazionali, partecipiamo al Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che si sta svolgendo a Brasilia dal 17 al 22 marzo 2018.
Per giungere finalmente ad una reale tutela dell’acqua sono necessari nuovi processi decisionali all’interno di una democrazia partecipativa; occorre opporsi con intransigenza all’accaparramento di servizi pubblici da parte dei privati e risanare le gestioni pubbliche che mettono da parte la funzione sociale del loro ruolo. Serve insomma una radicale inversione di tendenza che affermi il valore paradigmatico dell’acqua come bene comune, ribadendo che: l’acqua è un diritto umano universale primario ed è la risorsa fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi; l’acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo insostituibile; il sistema di finanziamento del servizio idrico dev’essere basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto.
Per affermare questi principi abbiamo promosso la Carovana “Per il diritto all’acqua, per il diritto al futuro”, una lunga collana formata da decine e decine di iniziative che negli ultimi due mesi si sono svolte in tutta Italia e si concluderanno a fine marzo. Perché il popolo dell’acqua non cessa di lottare!”

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