Modifica regolamento comunale per indire il Referendum, la maggioranza frena
Procedere alla Modifica regolamento partendo dalle richieste fatte dal Comitato dei Garanti, nella fattispecie quelle relative alle modalità di indizione del referendum, o studiare articolo per articolo, modificandolo nell’ordine dall’inizio alla fine? Questo è stato l’argomento di discussione nell’ambito dell’Ufficio di presidenza con compiti di Commissione consiliare, svoltasi nel tardo pomeriggio di mercoledì.
Al centro del Dibattito le modalità di svolgimento dei lavori della modifica del regolamento. Modifica che, se terminata per tempo, ossia entro ottobre, data in cui è previsto lo stralcio definitivo della Strada Sud dal Pgt, potrebbe consentire ai cittadini di dire la loro. In caso contrario, una volta effettuato lo stralcio, la consultazione diventerebbe inutile.
E’ stato su questo tema che maggioranza e opposizione si sono accapigliati per oltre due ore. Secondo i primi, è necessario “consegnare alla città uno strumento organico, aggiornato e funzionale” ha commentato il consigliere Rodolfo Bona. “Per questo non possiamo procedere in modo sbrigativo”. Una posizione condivisa anche dal consigliere Gagliardi, che ha suggerito di consultare anche regolamenti di altre città per prendere spunto. “Personalmente sono convinto che questo referendum non si farà mai, perché un regolamento del genere non si finisce in una settimana. Ci vuole del tempo”.
Di tutt’altro avviso Federico Fasani (Ncd): “Questa modifica al regolamento ha senso solo se arriva in tempo utile per consentire il referendum” ha sottolineato. “Se il tracciato viene eliminato dal Pgt il referendum non ha più senso di esistere, e lo sappiamo tutti. Dunque, o vogliamo aiutare chi ha proposto il referendum ad arrivare a un risultato, oppure, in caso contrario, diciamolo subito ed evitiamo di perdere tempo”.
Fasani ha chiesto quindi alla presidente Simona Pasquali che “vengano definite tempistiche certe e un metodo di lavoro. Perché altrimenti si raccontano solo bugie alla gente”.
Duro anche l’attacco di Maria Vittoria Ceraso (Obiettivo Cremona), che già in commissione aveva presentato la proposta di modifica della parte di regolamento inerente il referendum, partendo proprio da quanto chiesto dai Garanti. “Il Comitato dei Garanti, in base del nostro regolamento, è abilitato a proporre delle modifiche. E lo ha fatto su richiesta del Comitato promotore del referendum” ha evidenziato. “Ora, dal momento che la nomina del comitato garanti è arrivata in ritardo per una colpa dell’amministrazione (consiglio comunale) che non ha rispettato un termine. E se questo ha conseguenze sui cittadini, allora ci troviamo di fronte a un problema che dobbiamo risolvere. Tra l’altro non siamo stati solleciti neppure nel recepire il parere dei garanti, che risale al 13 aprile, mentre noi ci siamo riuniti solo il 4 luglio. Con queste premesso, non capisco per quale motivo le modifiche proposte dalla minoranza non si possano discutere, intanto che ci sono. Poi la maggioranza ne farà altre, se vuole, e le discuteremo”.
Dal canto suo la maggioranza non ha voluto sentire ragioni, votando infatti contro la proposta della minoranza di discutere subito i punti del regolamento relativi al referendum. “Credo non abbia senso prendere in giro i cittadini spendendo 200mila euro per un referendum” ha commentato Carletti.
Per Bona, “la questione Comitato dei Garanti si può superare. Loro si sono espressi in merito all’interpretazione di due soli articoli dicendo che devono essere rivisti. Noi abbiamo accettato le richieste di revisione e accolto la richiesta di fare una revisione complessiva del regolamento, in tempi ragionevoli. Tuttavia non mi sento di lavorare con la pistola puntata per arrivare a finire tutto entro una certa data. Bisogna fare un lavoro serio e decoroso”.
“Questa maggioranza va contro quella che è una consultazione democratica, come il referendum, senza nascondere il fatto che non sono d’accordo con la sua indizione. Non si permette ai cittadini di esprimere un proprio parere, cercando in ogni modo di boicottare questo referendum. E la maggioranza non ne ha certo fatto mistero” ha commentato Fasani.
“Nello scorso ufficio di presidenza si era deciso che i lavori della Commissione si sarebbero svolti sulla base delle proposte di modifica dei consiglieri” ha concluso Ceraso. “Ma non mi e’ stato possibile illustrare le mie proposte di modifica perché la maggioranza si è opposta con una mozione d’ordine alla discussione della stessa proponendo come metodo di lavoro di procedere articolo per articolo partendo dal primo pur in assenza di proposte di modifica presentate in relazione agli stessi.
La mia proposta recepiva quanto espresso dai garanti e avrebbe permesso in breve tempo l’indizione del Referendum. Ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di ostacolare questo percorso per motivi solo politici ignorando qualsiasi diritto dei cittadini ad avere in maniera sollecita la modifica del Regolamento per rendere possibile il referendum come auspicato dai garanti.
In coscienza ho lavorato per elaborare la proposta e non sprecare l’opportunità di una discussione nel merito. Ma la maggioranza ha preferito cavillare anche sul metodo senza mettere sul tavolo alcuna proposta concreta nonostante la Commissione fosse stata convocata da un mese. Questo il resonto di una Commissione surreale dove non sono stati risparmiati insulti alla minoranza tanto che il Vice Presidente Sozzi ha abbandonato la seduta”.
Non è mancato, nell’ambito della commissione, un sipario spiacevole, come spiega il consigliere Andrea Sozzi (Obiettivo Cremona): “Mi sono sentito insultare dal consigliere Carletti, il quale ha asserito che noi politici che abbiamo sostenuto la raccolta firme siamo dei cialtroni: ora presenterò querela contro di lui”.
Laura Bosio