Ambiente

Ozono, livelli sempre più preoccupanti nel cremonese

Sono sempre più elevati i valori di ozono a Cremona e nel territorio cremonese. A superare il valore obiettivo è il massimo giornaliero della media mobile su otto ore consecutive, (che viene determinata esaminando le medie consecutive di 8h, calcolate in base ai dati orari e aggiornate ogni ora), fissato a 120 µg/m3.

In particolare, nella giornata di domenica 15 luglio la stazione di Arpa Lombardia ha misurato per la stazione di Cremona Fatebenefratelli 151 microgrammi per metro cubo. Ma è ieri, mercoledì, che si è toccato il massimo del mese di luglio: 176 µg/m3. Anche a Spinadesco si è toccata ieri il valore massimo, anche se in linea con quello di Cremona: 170 µg/m3. Negli ultimi dieci giorni, secondo quanto rilevato da entrambe le stazioni, solo tre volte si è rimasti sotto il valore obiettivo.

Si tratta di parametri da tenere monitorati con particolare attenzione, soprattutto a fronte dei numerosi effetti nocivi di questa sostanza per la salute umana: riduzione della funzionalità polmonare e irritazione degli occhi. Anche i materiali subiscono effetti negativi (cracking delle gomme) e le piante subiscono il blocco della fotosintesi (con conseguenti danneggiamenti delle coltivazioni anche distanti dai centri abitati).

Per prevenire la formazione di ozono troposferico, bisogna agire sul suo precessore: gli ossidi di azoto che si formano nei processi di combustione e i COV. Per ridurre le emissioni di questo inquinante, la combustione può avvenire in diversi modi: combustione a più stadi, ricircolo dei gas di combustione, controllo della temperatura, premiscelazione del combustibile gassoso col comburente, combustione catalitica.

ab

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