Cronaca

Rissa Dordoni-Casapound Non si ricomincia da capo, ma si torna in aula a febbraio

Non dovrà ricominciare da capo il processo sulla rissa scoppiata il 18 gennaio del 2015 sul piazzale del Foro Boario al termine della partita Cremonese Mantova tra esponenti del centro sociale Dordoni e i militanti di Casapound. Il procedimento era presieduto dall’ex presidente di sezione penale Giuseppe Bersani, di recente trasferito ad Alessandria per ‘eventuale incompatibilità ambientale’, e indagato dalle procure di Ancona e Venezia per corruzione. Proprio davanti al giudice Bersani erano già sfilati numerosi testi che proprio a causa del trasferimento del magistrato rischiavano di dover tornare a deporre. Gli avvocati difensori, infatti, avrebbero potuto opporsi al proseguimento del processo con un nuovo presidente. E invece tutti hanno prestato il consenso all’utilizzo degli atti istruttori delle precedenti testimonianze davanti ad un nuovo collegio, composto, oltre al presidente, da due giudici a latere.

L’udienza di oggi avrebbe dovuto essere dedicata all’esame degli imputati: 17 persone accusate di rissa aggravata, due di loro anche di tentato omicidio e tre pure di lesioni gravi. Ma è sorto un nuovo problema. Il collegio precedente era composto dal presidente Giuseppe Bersani, che quindi è stato trasferito, e dai giudici a latere Francesco Sora e Giulia Masci. Proprio quest’ultima è in procinto di cambiare ruolo: a gennaio, infatti, si sposterà nell’ufficio gip gup in sostituzione della collega Letizia Platè, che dallo scorso mese ha lasciato il suo posto a Cremona per entrare in servizio presso la corte d’appello di Brescia. Prima di lasciare il suo lavoro nel monocratico e nel collegiale, il giudice Masci dovrà chiudere tutti i procedimenti ancora aperti, mentre quelli nuovi che erano assegnati a lei verranno affidati ad altri magistrati.

Nel collegio che dovrà giudicare gli imputati della rissa, dunque, resta solo il giudice Sora. Visto che si dovrà sostituire il presidente e che il giudice a latere Masci lascerà a gennaio, si è deciso di rinviare l’udienza al prossimo 12 febbraio. Per quella data, davanti ad un nuovo collegio (nuovo presidente, nuovo giudice a latere e il giudice Sora), saranno sentiti tre testi delle parti civili (la moglie di Emilio Visigalli, il medico legale e un operatore del 118) e tutti gli imputati.

Oggi, prima del rinvio dell’udienza, il presidente del collegio Francesco Beraglia e i giudici Sora e Masci hanno esclusivamente conferito l’incarico ad Alessio Issa, di Brescia, il perito del tribunale che dovrà trascrivere le intercettazioni.

Per il Dordoni, sono a processo Emilio Visigalli, Jonathan Carnesella, Andrea Romagnoli, Filippo Esposti, Gianluca Rossi, Michele Arena e Alberto Birzi.

Per CasaPound, Gianluca Galli, Guido Vito Taietti, Matteo Bassanetti, Michael Gorini, Andrea Visigalli, Rubens Rubini, Lorenzo Ranelli, Riccardo Scandolara, Alessandro Piacentini e Stefano Zaffanella.

Due dei militanti di CasaPound, Gianluca Galli e Guido Vito Taietti, devono anche rispondere di tentato omicidio nei confronti di Emilio Visigalli, che a sua volta, insieme ad altri due del Dordoni, Arena e Birzi, è accusato di lesioni gravi nei confronti di Galli. Visigalli si è costituito parte civile contro Taietti e Galli, mentre Galli a sua volta si è costituito parte civile nei confronti di Visigalli, Arena e Birzi.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’esponente dl Dordoni Emilio Visigalli, insieme ai compagni Michele Arena ed Alberto Birzi, avrebbero premeditato l’aggressione, organizzando un raduno sul piazzale e armandosi preventivamente di mazze. Mazze portate al Dordoni dagli otto autonomi imputati. Proprio in seguito all’aggressione a Visigalli, finito in ospedale in gravissime condizioni, i centri sociali, per il 24 gennaio successivo, avevano organizzato il corteo antifascista durante il quale erano scoppiati i noti episodi di devastazione e danneggiamento per cui sono già state emesse delle condanne.

Una delle testimoni sentite nel corso delle precedenti udienze aveva però dichiarato che a colpire a sprangate Emilio Visigalli era stata una persona appartenente allo stesso centro sociale e non un esponente di Casapound.

Gli imputati del Dordoni sono difesi dagli avvocati Sergio Pezzucchi, Gian Pietro e Monica Gennari, mentre quelli di CasaPound dai legali Cristiana Speroni, Giuseppe Guarneri, Marcello Lattari, Giovanni Benedini e Vanessa Bonaiti.

Sara Pizzorni

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