Droga al Juliette: si chiude il capitolo 'fornitori' di coca: assolto ex dipendente
A processo non è stata dimostrata la cessione di cocaina a Gianluca e Marco Pizzi, i due gestori del Juliette, il locale cremonese finito nell’occhio del ciclone nel giugno del 2015 per un giro di droga e di squillo. L’imputato, Noel Shehu, 30 anni, albanese, tuttora irreperibile, ex dipendente del Juliette, è stato assolto dal giudice Francesco Beraglia ‘perchè il fatto non sussiste’. Secondo l’accusa, sarebbe stato uno dei fornitori di droga del Juliette per aver ceduto in numerose occasioni la cocaina ai Pizzi in quantitativi ogni volta nell’ordine di alcuni grammi nei mesi di settembre, ottobre e novembre del 2014 a Cremona. Ma in aula non è stata raggiunta la prova.
“Tutto era fondato”, ha spiegato l’avvocato difensore Monia Ferrari, “su conversazioni telefoniche che non hanno avuto alcun riscontro oggettivo, tanto che non è stato specificato e individuato il genere di stupefacente, nè il quantitativo, nè è stata rinvenuta sostanza”. “Inoltre l’utenza telefonica era in uso solo a lui”, si è chiesto il legale. “Non si sa. Siamo di fronte al classico caso di droga parlata, tutto si è basato con conversazioni telefoniche indiziarie che non avevano i requisiti della gravità, precisione e concordanza, alcun riscontro che abbia potuto confermare la presenza di acquistii finalizzati allo spaccio”. Per l’imputato, il pm aveva chiesto la condanna. La motivazione sarà depositata entro 60 giorni.
Shehu è stato l’unico del gruppo di coloro che erano stati considerati i fornitori a scegliere il giudizio ordinario. C’è infatti chi era stato processato in udienza preliminare con il rito abbreviato, chi aveva patteggiato. Nei molti sms intercettati dagli investigatori veniva utilizzato un linguaggio criptico quando si parlava di droga: ‘vestiti’, ‘felpe’, ‘aperitivi’, ‘Bottiglie di birra’. Nel dicembre del 2014 Noel Shehu era stato arrestato mentre rientrava da Piacenza dove aveva appena acquistato undici grammi di cocaina da un connazionale. Per l’accusa lo stupefacente era destinato ai Pizzi.
Sara Pizzorni