Politica
Elezioni Presidente Provincia, a due giorni dal voto continua lo scontro
Continua la diatriba sulle elezioni provinciali in programma domenica prossima, scaturita dalla ricostruzione di Vittore Soldo sul mancato accordo tra forze politiche per una candidatura unitaria. Di seguito, le lettere aperte che il segretario Pd indirizza a Fabio Grassani (Lega) e Alberto Sisti (FI).
Caro Fabio,
a seguito della tua risposta alla mia nota, ritengo importante dare seguito a quanto scrivi, è necessaria però una premessa: per quanto poco ho avuto modo di conoscerti, ho da subito valutato che le tue qualità fossero sufficientemente alte e calzanti rispetto al ruolo che ricopri, sicuramente superiori alle mie, per pensare che questa tua risposta arrivi direttamente e solo da te ma soprattutto per valutare che l’introduzione alla tua risposta fosse per lo meno discutibile: l’interlocuzione tra noi è necessaria e importante proprio perché abbiamo la responsabilità di riportare la politica al centro della discussione di questo paese e per ridarle dignità. Considerare il confronto tra noi un’eventualità per cui rubare tempo ad altre attività più importanti non credo corrisponda né alla tua e sicuramente nemmeno alla mia storia personale: se abbiamo deciso di metterci a disposizione di un’idea e assecondare quello spirito di servizio che il nostro ruolo richiede, è perché crediamo che il nostro compito così come il dialogo che abbiamo aperto in modo cordiale e leale, sia di grande importanza, non fosse altro che per provare a ridare alla Politica quelle prerogative che fanno sì che rimanga terreno di confronto utile a quelle che dovrebbero essere subordinate e conseguenti politiche amministrative ma anche per evitare che la politica si traduca e venga ridotta al solo scontro tra parti come vediamo sui social o in altri contesti: ci siamo assunti una responsabilità e abbiamo una passione che credo sia giusto perseguire e corrispondere.
Passo quindi a rispondere a quanto scrivi:
Se avessimo voluto che la candidatura unitaria alla Presidenza della Provincia fosse vicina al Partito Democratico o ad un’area vicino a noi, non avremmo poi trovato una sintesi su un candidato, Mirko Signoroni, che ha nel suo curriculum, tradizione e storia, diversa dalla mia e dalla nostra (né lontana e nemmeno vicina, diversa). E la scelta è ricaduta su Mirko proprio perché in lui hanno trovato riscontro sicuramente capacità amministrativa ed esperienza ma anche rigore, serietà e la necessità di dimostrare che, in primis il Partito Democratico, era disposto a fare un passo di lato rispetto all’approccio classico e tradizionale con il quale si sono sempre consumate questo tipo di competizioni. Anche e soprattutto sulla scorta di come abbiamo da sempre e da subito esplicitato, dovesse essere, la visione rispetto all’ente Provincia: ente di coordinamento e di sintesi di una strategia comune tra tutti gli enti locali della provincia di Cremona e non luogo dove si consuma la battaglia ed il confronto politico.
Considerazione di esempio ma importante, la scelta su Signoroni è caduta anche perché la sua Presidenza, qualora dovesse vincere, potrà garantire 4 anni di continuità all’ente e alle scelte e non solo 2 come è potrebbe essere nelle eventuali facoltà di “Bertoni”.
Non abbiamo quindi chiesto di condividere un nome ma una visione: se non è tentativo di alzare il livello del confronto politico questo, non saprei o non è nelle mie capacità trovare ulteriori strade.
Per continuare nella risposta, ti faccio presente che l’interlocuzione che abbiamo aperto con parti di centrodestra con il quale siamo poi arrivati a convergere sulla candidatura di Mirko Signoroni, non sono da intendere come “non alleati alla Lega”, bensì come soggetti “non più considerati” appartenenti alla compagine del centrodestra cremonese, non so da chi e perché ma capisci che non compete a me dirlo. Piuttosto, in tutta sincerità, per gli elementi che ho, sicuramente non mi sembra sia stata la Lega ad escluderli e che nemmeno loro si siano defilati per decisione presa: bisogna chiedere ad altri che però mi sembra facciano finta di non partecipare a questo confronto.
Se quindi consideri queste parti di centrodestra moderato come non alleati alla Lega, mi domando e ti domando se veramente pensavi che il Partito Democratico, proponendo una candidatura unitaria alla presidenza della Provincia, avesse una qualche intenzione di preparare la strada per allearsi alla Lega: capisci che non è molto solida questa impostazione del ragionamento su questo passaggio.
In ogni caso per necessità e importanza, ne parleremo ancora perché è il ruolo che compete a noi, a me e a te e a bocce ferme ci diremo il come e il perché le cose non sono andate come, a mio parere, sarebbero dovute andare.
Chiudo anche io con un augurio ad entrambi i candidati.
RISPOSTA A SISTI. In seguito a questa lettera e alla nota mandata qualche giorno fa ai giornali, Alberto Sisti, esponente locale di Forza Italia, “attacca” me e il Partito Democratico Cremonese, per dire che invece che una candidatura alla Presidenza della Provincia, abbiamo fatto un accrocchio (interpretando il Sisti-Pensiero dovrebbe intendersi accordo politico pasticciato), con quelli che una volta erano esponenti di Forza Italia, per arrivare alla candidatura di Mirko Signoroni, a detta di Sisti in funzione, unicamente, di una logica spartitoria (per capirci “il magna-magna” detto anche con un po’ di bava alla bocca, se mi è concesso). …E fin qui ci potrebbe anche stare come approccio per provare ad attaccarmi/ci in merito: apprezzo il tentativo e dò atto a Sisti del grande sforzo compiuto (altrimenti non si spiegherebbe la bava di cui sopra). Al netto di quanto appena esposto, però, se si tengono per buone le due seguenti affermazioni:
– ho proposto io al centrodestra cremonese, a nome del Partito Democratico, una candidatura unitaria; la compagine di cui fa parte Sisti ha dato riscontro negativo, facendo uscire la candidatura di Rosolino Bertoni;
– Sisti condivide pienamente il pensiero di O.V. Bismark quando disse che “La politica è l’arte del possibile”
mi domando e domando: perché la candidatura di Signoroni dovrebbe essere considerata un “accrocchio” spartitorio e l’avvenuta autocandidatura di Sisti, proposta direttamente al Partito Democratico, peraltro prima e anche dopo che era già uscita la candidatura di Rosolino Bertoni, sarebbe dovuta essere considerata una operazione politica degna di seria considerazione?…credo che questa sia domanda leggittima da porsi.
E comunque un caro saluto al buon Sisti verso cui nutro sincera simpatia.
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