16enne trova portafogli in stazione e lo consegna a Polfer 'Ho solo fatto quel che dovevo'
Storia a lieto fine per gli organizzatori del Premio Maria Carta che quest’anno si è svolto a Cremona lo scorso 22 settembre, a palazzo Cittanova. Il denaro messo insieme per la trasferta era stato smarrito da uno dei responsabili organizzativi sardi, insieme a tutti i documenti contenuti nel portafogli. La sorpresa è stata nello scoprire che non solo il portafogli coi documenti, ma tutto il contenuto in denaro non era stato toccato. A ritrovarlo e a consegnarlo alla Polfer della stazione di Cremona, un ragazzino 16enne di Cremona, residente a Castelverde. “Ho trovato questo, potete restituirlo voi all’interessato? Sarà molto preoccupato”, ha detto agli agenti che hanno preso il suo numero di telefono e lo hanno ringraziato. Lo hanno invitato a restare, ma aveva fretta.
“Quando ci siamo resi conto di avere perso il portafoglio con documenti e denaro (c’era una cifra importante) – ha spiegato Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta alla ‘Nuova Sardegna’ – ci è crollato il mondo addosso. Un colpo del genere ci avrebbe messo in grave difficoltà. Domenica mattina siamo andati al posto di polizia per denunciare lo smarrimento del portafoglio”.
E qui c’è stata la piacevole sorpresa. Il funzionario gli ha subito mostrato il portafoglio arrivato da Cremona: “Cosa fa – gli ha detto – non guarda se ci sono i soldi?”. E la piacevole sorpresa è stata proprio quella: insieme ai documenti c’erano anche tutti i soldi, non mancava un solo euro. “Sono situazioni che ti colpiscono e aggiungono valore alle cose che fai. Noi eravamo in trasferta per la prima del “Premio Maria Carta” a Cremona – ha detto ancora Leonardo Marras – e ci siamo imbattuti prima in una disavventura e poi in un finale da fiaba. Tutto in poche ore. Per noi è una storia che merita di essere raccontata”. I dirigenti della Fondazione intitolata all’artista sarda si sono fatti mettere in contatto con il ragazzino. “Lo abbiamo ringraziato per il gesto e lui ha risposto con una semplicità disarmante. ‘Ho fatto quello che era giusto fare’, ha detto al telefono. E quando gli abbiamo detto che meritava una ricompensa, un riconoscimento, altrettanto nettamente ha risposto che non c’era bisogno. Che era tutto a posto, che lui era contento così”.
La Fondazione Maria Carta si è ripromessa tuttavia di incontrare il ragazzo per esprimergli tutta la gratitudine della Sardegna per il bel gesto compiuto.