Cronaca

Laudadio e Carletti: 'Ecco perchè ha un senso cantare ancora Bella Ciao'

Sulla scelta di intonare le note di Bella Ciao, a Cremona, come in molte altre comunità d’Italia che hanno aderito all’appello dell’Anpi, si sono espressi molti esponenti della destra e a Cremona lo ha fatto Marcello Ventura, con un intervento molto duro al quale rispondono Paolo Carletti, erede di una lunga tradizione socialista e Mariella Laudadio, rappresentante dell’Anpi locale.

“Nei giorni delle sciagure – afferma Carletti –  i valori umani vengono a galla come l’olio nell’acqua, in modo naturale, spontaneo ed inesorabile; anche i disvalori umani in tali frangenti si svelano da ogni ipocrisia smettono i panni della mediocrità ed assumono il gusto dell’orrido.
Mai avremmo pensato di leggere tanta volgarità, livore schiumante e rozza reazione all’iniziativa del Comune di diffondere le note di Bella Ciao da Palazzo Comunale.
Bella Ciao è canzone divisiva?
Si, è vero: divide chi crede nelle Istituzioni Repubblicane da chi si mette fuori legge!
Il presidente del Consiglio sarebbe dovuto intervenire?
si è vero: ma al limite per proporre Bella Ciao prima di ogni seduta del Consiglio!
Ricordo che il Consiglio comunale di Cremona venne occupato violentemente dai fascisti il 22 luglio del 1922, qualcuno vorrà festeggiare tale ricorrenza invece del 25 aprile? Lo faccia, se ne vergogni, ma almeno ci risparmi lezioni di libertà!
Spiace che chi ricopre cariche istituzionali offenda la Costituzione e la memoria di chi si è seduto sui banchi di sala Quadri prima di Lui e spiace che lo faccia con la volgarità di chi prova un malcelato disagio di fronte alle Istituzione Repubblicane nate dalla Resistenza Partigiana”.

“Dicono che sia un canto divisivo, ma ormai è condiviso da tutti, in tante parti del mondo”, afferma Mariella Laudadio. Me ne sono arrivate tante versioni, video dall’India, dall’America, tanti popoli che lo hanno assunto a simbolo di tutte le libertà, e non solo la libertà che celebriamo qui oggi. In questo Paese ci sono ancora due parti, una delle quali non condivide i valori della costituzione e la liberazione dal nazifascismo? Ma se non ci fosse stata quella Liberazione, una metà del Paese non avrebbe potuto nemmeno parlare oggi. Possiamo fare queste cose, possiamo suonare quello che ci pare da una parte e dall’altra perchè c’è stato il 25 aprile e c’è Bella ciao che lo ricorda e lo celebra.

“Alla destra che torna a mostrare il suo volto possiamo reagire con  la nostra vita di tutti i giorni, con tutti gli atti che compiamo possiamo riuscire ad affermare i principi fondanti della nostra Costituzione, primo fra tutti il rispetto degli altri. Soprattutto dei più deboli. Tutti i giorni possiamo  riaffermarli, piano piano ce la possiamo fare”. g.b.

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