A sorpresa chiude la caffetteria Km0: pesano 3 mesi di chiusura e le incertezze sul futuro
Chiude l’attività la caffetteria Km0 di viale Po, locale cult di Cremona, che in sei anni aveva contribuito a cambiare le abitudini di tanti cremonesi non solo in termini di degustazione, ma anche come luogo per l’incontro, lo scambio di esperienze ed emozioni. Giovanna e Luis, lei cremonese, lui argentino, in questi giorni stanno liberando i locali, che erano stati rivoluzionati rispetto alla vecchia panetteria di un tempo e trasformati in un ambiente di design dove niente era lasciato al caso, dalle attrezzature di lavoro, alle lampade disegnate da Luigi Gamba, alle composizioni vegetali. Una decisione presa sicuramente con sofferenza, ma anche con la consapevolezza che nulla, neanche passata l’emergenza Covid, ritornerà più come prima. “Abbiamo sempre tenuto alla qualità dei nostri prodotti – spiega Luis – e siccome non vogliamo rinunciare all’alta gamma, i margini della nostra attività che non sono mai stati alti, rischiano di scomparire con la chiusura forzata e con le nuove norme di distanziamento sociale e di sanificazione che verranno emanate, ancora oggi non chiarite, tra l’altro. Non abbiamo debiti, ma non vogliamo neanche farne. L’affitto in questi mesi di chiusura è stato pesante e la ripresa non sappiamo quando ci sarà, e con quali modalità. Crediamo che l’esperienza di questo virus cambierà le abitudini e chissà quando la gente potrà tornare a frequentare un locale come il nostro, nello stesso modo in cui lo faceva prima, se mai sarà possibile. Per questo abbiamo deciso di rinunciare e di prenderci un momento di riflessione, pensando a come ripartire”.
Quattro volte Gambero Rosso, la prima volta dopo appena due anni dall’apertura, Km0 si è via via costruito non solo clienti, ma anche tanti amici, quegli stessi che in questi giorni stanno inviando continui messaggi a Giovanna e Luis o passano di persona in questo primo tratto di viale Po che con l’apertura di Km0 ha radicalmente cambiato volto: da percorso più breve per andare dal centro alla periferia, ad ambiente d’atmosfera dove rilassarsi, degustare caffé dall’aroma diverso, o fare un aperitivo fuori dall’ordinario. Se il caffé era stata la molla ispiratrice, l’offerta si è via via ampliata con colazioni, estratti, stuzzichini, panini e tramezzini fatti al momento in cucina, appena dietro al banco di lavoro centrale. E poi erano arrivate le esposizioni di pittori, scultori e fotografi, d’arte e documentaristi (l’ultima è stata la rassegna del pittore Giorgio Mori) che hanno sempre potuto esporre senza costi le loro opere. Inoltre: l’angolo della lettura e le conversazioni a tema su argomenti olistici e di nutrizione naturale e su tematiche legate al benessere psico fisico.
“Cambiamo rotta facendo di necessità virtù – hanno scritto sulla pagina Facebook del locale – con la speranza che con la chiusura di questa esperienza se ne possa aprire un’altra altrettanto soddisfacente. Ringraziamo di cuore tutti gli amici e affezionati che sono passati dal Kilometrozero in questi anni. Un caloroso saluto a tutti”. g.biagi