Nei mesi di lockdown cresciuti sporcizia e degrado in ampie aree della città
I quasi tre mesi di lockdown si fanno sentire e vedere anche nell’incuria in cui sono state lasciate ampie zone della città. Come a due passi da piazza del Duomo, tra via XI febbraio e via Realdo Colombo: le erbacce sono cresciute indisturbate tra il marciapiede e i muri della vecchia scuola elementare, dove ha sede anche l’istituto musicale Monteverdi, in mezzo a sacchetti di immondizia sparpagliati. Un’incuria non giustificabile con il lockdown, visto che il servizio di ritiro rifiuti e la pulizia strade sono sempre state tra le attività consentite dai vari decreti. Inoltre il calo di produzione di rifiuti dovuto alla chiusura di tutte o quasi le attività commerciali, avrebbe potuto favore una pulizia più accurata degli spazi pubblici.
Così non è stato almeno in questa parte di città. In primavera è normale che la natura riprenda il sopravvento tra i muri urbani ed è noto che diserbanti chimici come il glifosato sono stati messi al bando da anni in quanto dannosi per la salute umana. A questo si aggiunga lo stop forzato all’utilizzo della manodopera dei migranti, impiegati gli anni scorsi anche nella rimozione delle erbe infestanti. Tutte possibili spiegazioni che però non giustificano la trascuratezza in cui viene lasciato questa porzione di centro storico, solo una delle tante che ci vengono segnalate. Da poco il Comune ha assegnato i vari lotti alle cooperative che si occupano di manutenzione del verde e le cose si spera che possano migliorare.