Giostre, bancarelle e fiera: troppi costi, molte incognite, quasi certo l'annullamento
Uno dei settori in grandissima crisi è quello dei luna park. In tempi normali i giostrai della tradizionale fiera di San Pietro prima della fine di maggio si sarebbero già insediati nel piazzale delle piscine. Evento simbolo dell’estate cremonese, la fiera di san Pietro quest’anno rischia di saltare. Sono stati gli stessi giostrai a spiegare al Comune che nel caso dell’avvio del luna park dopo il 15 giugno come da Decreto, non potrebbero aprire prima del 22 giugno, cioè pochi giorni prima del termine della fiera. Per questo molti di loro hanno già disdetto pensando ai mancati introiti. Per loro inoltre si prospetta un’altra incognita e cioè il pubblico. Con il virus ancora in giro non è possibile prevedere cosa deciderà di fare la gente che con la paura di poter essere contagiata da ritorni improvvisi di virulenza.
Poi c’è la questione fuochi d’artificio che da tradizione chiudono la fiera: il Comune si sta orientando verso l’annullamento, anche in questo caso per evitare assembramenti. Tra l’altro i costi dello spettacolo finale sono sulle spalle dei giostrai e il settore, già in crisi, non può sostenere anche i costi dei fuochi.
L’altro evento che caratterizza la fiera di san Pietro sono le bancarelle che tradizionalmente si tengono l’ultimo fine settimana di giugno. Ad oggi di indicazioni regionali non ce ne sono. Anche qui tanti operatori hanno già fatto sapere di non voler partecipare. Si pone poi il problema della sicurezza del viale che vista la conformazione porterebbe a rischi di assembramento. Non da ultimo il comune dovrebbe sostenere tutta una serie di spese non indifferenti su transenne, vigilanza, disinfestazione. Sarà comunque la giunta a decidere, anche se viste le attuali condizioni per la prima volta nella storia si va verso l’annullamento della manifestazione.
Silvia Galli