Cremona-Mantova, il progetto definitivo è pronto: lunedì lo presenta Stradivaria
E’ pronto il progetto definitivo redatto da Stradivaria per l’autostrada Cremona – Mantova: verrà presentato lunedì prossimo presso la sede della società in via Colletta (palazzo Roncadelli Manna) alla presenza del presidente, Carlo Vezzini. Dunque sono stati rispettati i tempi che erano stati dati dalla concedente Aria (società di regione Lombardia, ex Infrastrutture Lombarde) per la redazione di un progetto che tenesse conto delle tante difficoltà ed obiezioni in cui negli anni questo progetto è incespicato. Come ci anticipa il presidente Vezzini, la nuovo progettazione è stata “aggiornata rispetto a nuove esigenze emerse soprattutto dalla parte mantovana. Spiegheremo come si è arrivato ad una riduzione dei costi, grazie anche all’introduzione della tecnologia. E’ con soddisfazione che possiamo dire di avere adempiuto al compito entro la data stabilita, riprogettando tutta la tratta in un contesto socio economico non facile”.
Un collegamento – lo definisce Vezzini – che non non è soltanto tra Cremona e Mantova, ma un nuovo corridoio tra A21 e A22.
I PROSSIMI STEP DELL’OPERA. PARLA L’ASSESSORE REGIONALE TERZI – Successivamente Aria dovrà valutare il progetto e verificarne l’equilibrio economico-finanziario, quindi sarà convocata una Conferenza di Servizi da parte di Regione Lombardia per l’approvazione del progetto definitivo. Come si legge nella risposta data dall’assessore regionale Claudia Terzi a una interrogazione dei consiglieri regionali M5S, “contestualmente proseguono le attività di coordinamento dei progetti dell’autostrada regionale e del potenziamento della linea ferroviaria Codogno – Mantova. Le due infrastrutture sono progettate in affiancamento. Regione Lombardia, in data 14 gennaio e 8 luglio u.s., ha attivato il Tavolo tecnico di coordinamento con Aria e RFI, per esaminare le proposte progettuali, individuare le criticità, condividere le migliori soluzioni tecniche atte a garantire la piena funzionalità delle due infrastrutture, coordinare la risoluzione delle interferenze e definire le soluzioni degli interventi da porre in atto sull’esistente viabilità interferita.
Con riferimento al tratto dell’autostrada TIBRE, che collega il ramo cremonese e il ramo mantovano dell’autostrada regionale, per quanto di conoscenza, la Concedente ARIA, con nota del 27 febbraio 2020 ha ritenuto di mantenere l’ipotesi iniziale che prevede la realizzazione del tratto TIBRE da parte di diverso soggetto. Detto tratto è parte integrante del Raccordo Autostrada della CISA A15 – Autostrada del Brennero A22 Fontevivo (PR) – Nogarole Rocca (VR) denominato TIBRE. L’opera autostradale, di preminente interesse nazionale, è nella concessione autostradale della Società SALT Spa. A tal fine a Regione Lombardia non risultano incarichi assegnati ad altri soggetti. Attualmente il TIBRE è in corso di realizzazione per il solo tratto in Regione Emilia- Romagna.
“Nel 2019 gli Enti locali hanno partecipato attivamente alle decisioni prese nei Tavoli Territoriali convocati dalla Regione del 22 gennaio e 30 luglio e al tavolo istituzionale, convocato il 4 novembre 2019, dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, cui hanno preso parte Regione Lombardia, le Province di Cremona e di Mantova, i Sindaci delle Città capoluogo. È stata messa in evidenza, infatti, l’utilità del nuovo asse autostradale est – ovest accompagnato dalla realizzazione della rete delle opere viarie per migliorare le connessioni locali. Il Tavolo della Competitività Territoriale di Cremona del 13 dicembre 2019, ha ribadito di procedere con l’infrastruttura autostradale, ricomprendendo le opere viarie connesse e di avviare il raddoppio della linea ferroviaria Codogno – Mantova”.
LE PERPLESSITA’ DEI 5 STELLE – Una risposta che non convince Marco degli Angeli (M5S) “Da quanto abbiamo appreso è evidente che regione Lombardia si stia impegnando a finanziare un’opera con un bel buco nel mezzo, lungo circa 8 km. Nessun tipo di ironia; si tratta di una realtà strutturata a discapito dei cittadini e dei potenziali pendolari, che ancora non sanno quanto verrà a costare il pedaggio autostradale. Se venissero confermate le cifre ipotizzate lo scorso anno, i pendolari verseranno lacrime e soprattutto piangerà il portafoglio: parliamo di oltre 350 euro al mese per chi la utilizzerà quotidianamente. Ci sono voluti 20 anni per concepire un’autostrada incompleta, sovradimensionata, insostenibile ambientalmente ed economicamente visto il suo costo esorbitante, che va oltre il miliardo. Non si parli poi dei costi di percorrenza, altissimi e dai tempi ancora indefiniti.
Quella di regione è una narrazione da libro di favole che verte sul caso ipotetico da 20 anni. L’approvazione del progetto definitivo da parte di Regione ci sarà solo se la concedente Aria valuterà positivamente il lavoro della concessionaria Stradivaria Spa.
È incredibile che in mezzo a tutti questi buchi, dubbi e promesse da campagna elettorale, in 20 anni Regione non abbia mai elaborato un piano alternativo per riqualificare la ss10. Siamo nelle mani di amministratori miopi, professionisti dello slogan e di fondi pubblici sperperati. La Regione asserisce che sono in corso le attività di coordinamento tra l’opera autostradale (il cui tratto TIBRE verrà ufficialmente affidato ad un ente terzo) e il tratto ferroviario Codogno – Mantova. Non capisco come, visto che per il raddoppio ferroviario nel tratto Piadena Mantova esiste già un progetto esecutivo e le attività di RFI sono già partite, mentre per la nascita dell’autostrada non c’è ancora niente di nero su bianco, nemmeno il piano economico finanziario”.