Cronaca

Lombardia Film Commission, Cappellini: 'Di Rubba faceva parte dell'entourage di Salvini'

E’ stata sentita come teste Cristina Cappellini, ex assessore cremonese in quota Lega della Giunta regionale guidata da Roberto Maroni, nell’ambito delle indagini riguardo i 49 milioni di euro contestati allo stesso partito. Cappellini è stata indicata, come riporta Repubblica, come l’assessore che ha proposto di destinare un contributo di un milione di euro a Lombardia Film Commission. Soldi che, secondo quanto emerge dal verbale dell’ex Dg dell’assessorato regionale alla Cultura Sabrina Sammuri, “non erano stati dati per acquistare alcunché”, ma si trattava di “un contributo straordinario per rafforzare il patrimonio”. Sulla delibera, lo stesso Maroni a luglio aveva dichiarato, sempre a Repubblica: “Dentro ci sono ben cinque trasferimenti, risorse date a più enti di promozione culturale, come alla Scala e alla Fabbrica del Duomo. Fu un provvedimento emanato un mese dopo Expo, per distribuire fondi aggiuntivi, vagliato e approvato da tutta la Giunta, dal nostro ufficio legale e dalla Corte dei Conti”.

Cappellini ai magistrati di Milano Eugenio Fusco e Stefano Civardi, ha tracciato la propria parabola politica: “Ho seguito Maroni quando è diventato segretario e contribuito alla sua campagna elettorale. La nomina ad assessore mi ha colto di sorpresa ed è stata calata dall’alto: non ambivo a esperienze politiche, ma più a incarichi tecnico legislativi”. L’ex assessore, però, ha anche ricostruito come si è giunto alla nomina di Alberto Di Rubba (attualmente ai domiciliari con l’accusa di peculato, evasione fiscale e turbativa d’asta) a presidente della Lombardia Film Commission: “Il suo nome mi è stato fatto da Giulio Centemero: in pratica Di Rubba veniva dall’entourage di Matteo Salvini e gli incarichi che riceveva ne erano la dimostrazione. Doveva mettere a posto i conti della Lega”.

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