Cronaca

Tre giornate per scoprire la psicologia dei consumi e le informazioni alimentari

Aumentare la consapevolezza sui meccanismi psicologici che sono alla base dei consumi alimentari e del modo con cui ci si informa in campo alimentare per ridurre il rischio di credere alle fake news e orientare i consumi alimentari più salutari e sostenibili. Ecco gli obiettivi del progetto Alimentiamo il contagio positivo della conoscenza, promosso dal Comune di Cremona in collaborazione con l’EngageMinds Hub, il centro di ricerca dell’Università Cattolica focalizzato sulla psicologia dei consumi e dei comportamenti sia in campo sanitario che alimentare. L’emergenza causata dall’epidemia da Covid-19 ha cambiato lo stile di vita e i consumi alimentari di moltissime persone. Non solo, in questa fase di crisi sanitaria si è accentuato, per vari motivi anche comprensibili, il fenomeno delle fake news in ambito alimentare e, più in generale, è aumentata la sfiducia nella ricerca scientifica e nelle istituzioni.

“Il Comune di Cremona, grazie alla collaborazione scientifica dell’EngageMinds HUB, ha ideato e attivato un programma educativo principalmente rivolto ai giovani, per aumentare il loro coinvolgimento attivo (engagement) che li porti a saper meglio reperire e padroneggiare le informazioni sui temi dell’alimentazione e per accrescere la loro capacità di adottare stili alimentari equilibrati, sia dal punto di vista salutistico che della sostenibilità sociale e ambientale, a cominciare dalla riduzione del fenomeno degli sprechi alimentari, dichiara a sua volta Cinzia Vuoto, responsabile del Servizio Ambiente ed Ecologia del Comune di Cremona e referente del progetto per conto del Comune.

“L’approccio al progetto è decisamente innovativo – spiega la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi all’Università Cattolica di Cremona e direttrice dell’EngageMinds HUB – perché non è basato su una semplice trasmissione di informazioni calate dall’alto. Al contrario, il processo formativo previsto dal progetto si configura come fortemente partecipativo e ambisce a generare una sensibilizzazione a cascata con la quale i ‘formandi’ a loro volta diventino ‘formatori’ e possano disseminare le competenze apprese presso le persone con cui sono in contatto. Si tratta dunque – conclude Graffigna – di favorire un processo di apprendimento collaborativo attraverso la ricostruzione di un dialogo tra cittadini e scienziati sulla corretta alimentazione”.
“Ci sono cambiamenti che dovremmo adottare, partendo dai nostri stili di vita, nella consapevolezza di quanto la produzione e il consumo di cibo incida sull’ambiente, sull’economia e sulla vita sociale. E’ importante educare le persone, in particolare i giovani, ad una corretta alimentazione nella consapevolezza che oggi più che mai l’educazione alimentare ha diverse declinazioni su cui riflettere e che vanno condiviso. Tale progetto costituisce il primo importante passo verso le food policies del Comune di Cremona”, dichiara a sua volta l’Assessore all’Ambiente Simona Pasquali.

“E’ lungo il lavoro che il Comune di Cremona da tanto svolge per educare al buon cibo e lottare contro lo spreco. Diversi i progetti di comunicazione con molte collaborazioni con le istituzioni scolastiche, formative, sociali e economiche. Questo progetto si inserisce in quello straordinario di S. Monica che, grazie alla Fondazione Arvedi Buschini, all’Università Cattolica e con tutto il nostro appoggio è ormai partito. Sull’agroalimentare scienza, tecnica, psicologia si uniscono per aiutare i consumatori, per affiancarsi anche in questo alle imprese, per valorizzare le energie vitali dei giovani. Siamo all’avanguardia e continuiamo a costruire un progetto di sviluppo del nostro territorio, con una proposta di valore internazionale”, conclude il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.

Questa la serie di passaggi che caratterizzano l’iniziativa: diffondere una corretta cultura scientifica nei giovani e, a cascata, nella popolazione; creare uno spazio di dialogo collaborativo tra giovani cittadini e istituzioni; consegnare strumenti psicologici di engagement con i quali i cittadini possano incrementare il proprio grado di consapevolezza circa i processi di fruizione ed elaborazione delle informazioni sulla dieta e la salute, diventando essi stessi “testimoni” di buone pratiche di fruizione e gestione di queste informazioni e possano sviluppare un dialogo con la ricerca scientifica in ambito agro-alimentare.
Il progetto inizierà a concretizzarsi con tre giornate formative – il 3, 4 e 6 novembre, dalle 15.00 alle 17.00, nella Sala dei Quadri del Palazzo Comunale di Cremona – condotte da docenti esperti. Incontri che saranno rivolti a realtà di aggregazione giovanile radicate nel territorio cremonese. A cominciare da docenti e studenti delle scuole secondarie, sino alle cooperative sociali e ai centri e società sportive della provincia di Cremona. Per l’occasione è stata creata anche una pagina Facebook dedicata.

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