Cronaca

Con il suo tir schiacciò un'auto provocando la morte del conducente. Prosciolto

Il tribunale di Brescia
L’avvocato Bozuffi

Assolto dall’accusa di omicidio stradale. Lo ha deciso oggi il gup del tribunale di Brescia che ha prosciolto Paolo Ferrari, 48 anni, residente a Castelverde, accusato di aver provocato la morte di Francesco Gandaglia, 67 anni, di Manerba, deceduto in un terribile incidente stradale accaduto il 14 maggio del 2020 a Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia.

Quel giorno il camionista, dipendente della Saac srl, società di trasporti che lavora per la ditta Veronesi, era a bordo del suo camion quando improvvisamente aveva sbandato, ribaltandosi su un fianco e schiacciando con le sue tonnellate di peso la Toyota Yaris di Gandaglia, che in quel momento stava percorrendo la corsia opposta. La vettura era andata completamente distrutta e per il 67enne non c’era stato nulla da fare.

L’avvocato Tinelli

Secondo l’accusa, l’imputato, difeso dagli avvocati cremonesi Simona Bozuffi e Marco Tinelli, avrebbe provocato la morte dell’automobilista “per imprudenza, negligenza e violazione delle norme sulla disciplina del codice stradale”. Per la procura, che aveva chiesto il rinvio a giudizio, il camionista, diretto verso Carzago Riviera – Soiano del Lago, stava procedendo ad una velocità di 61 chilometri orari, superando il limite di 50. Nell’affrontare una curva, aveva omesso di regolare adeguatamente la velocità alle caratteristiche della strada, perdendo poi il controllo del veicolo che si era ribaltato sul fianco sinistro, invadendo l’opposta corsia di marcia e schiacciando completamente la macchina di Gandaglia.

In aula, però, i legali della difesa hanno prodotto una relazione tecnica firmata dall’ingegner Mario Falloni secondo cui il camion si era ribaltato per una rottura meccanica e non per una negligenza dell’imputato. Inoltre la velocità che era stata rilevata non era corretta.

Il gup ha accolto la tesi difensiva, prosciogliendo l’imputato.

“Siamo molto contenti per il nostro cliente al quale era stata sospesa la patente di guida ed era stato addirittura licenziato dalla ditta per la quale lavorava”, hanno commentato gli avvocati Bozuffi e Tinelli.

Sara Pizzorni

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