Cronaca

Lombardia, confermato passaggio in zona rossa: ecco le nuove restrizioni

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E’ ufficiale: da lunedì la Lombardia torna in fascia rossa. Lo ha comunicato il governatore Attilio Fontana. “Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus” ha detto nell’annunciare il passaggio.

“Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita”.

Il problema, secondo Fontana, è che “il virus è più complicato di quello che gli stessi scienziati potessero immaginare. A più di un anno di distanza non abbiamo ancora trovato una cura specifica. Grazie al cielo abbiamo fatto quasi un miracolo a trovare i vaccini, che sono l’unica nostra ancora di salvezza”.

Ma cosa cambia passando in zona rossa? Con il decreto che sarà approvato oggi dal consiglio dei ministri in sostituzione del Dpcm, in vigore dal 15 marzo al 6 aprile, sono previste misure più restrittive, per limitare al massimo la circolazione degli individui e la diffusione del virus.

Innanzitutto l’intenzione del Governo sarebbe quella di blindare le vacanze di Pasqua in tutto il Paese.

Poi ci sono nuove regole e restrizioni per chi è in zona rossa. A partire dal divieto di ogni spostamento dal proprio domicilio, salvo che per comprovate esigenze lavorative e motivi di salute. Sarà quindi necessario avere con sè l’autocertificazione.

Non sono consentiti neppure gli spostamenti verso abitazioni private diverse dalla propria, salvo per motivi di lavoro, necessità o salute. Quindi niente più visite ad amici e parenti, cosa che invece era consentita per Natale, sebbene in misura limitata.

Per quanto riguarda il commercio, è prevista la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, tranne la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Prevista anche la chiusura dei mercati, tranne per quanto riguarda il comparto dei prodotti alimentari, agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Stretta ulteriore sulle attività dei servizi di ristorazione, che può proseguire con la consegna a domicilio fino alle 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. I bar potranno continuare a fare asporto fino alle ore 18.

A chiudere, sono anche tutte le attività riguardanti i servizi alla persona, compresi parrucchiere ed estetiste, mentre restano aperte le attività di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, attività delle lavanderie industriali, tintorie e servizi di pompe funebri e attività connesse.

Guardando alle attività sportive, vengono sospese tutte quelle previste dall’art. 17, commi 2 (palestre, piscine, centri benessere, natatori, termali) e 3 (lo svolgimento degli sport di contatto), anche se svolte nei centri sportivi all’aperto.

Stop anche a tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva.

E’ possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di un metro e con obbligo di utilizzo della mascherina. È consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale.

Sospese anche le attività di mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei, ad eccezione delle biblioteche (solo su prenotazione). Rimangono chiusi teatri e cinema.

Rimangono chiuse anche le attività dei servizi educativi dell’infanzia e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza.

Anche nel settore pubblico sono previste limitazioni, con lavoro da casa per tutti, limitando la presenza del personale per assicurare le attività indifferibili.

Laura Bosio

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