Pizzighettone ancora senza
punto vaccinale, anziani
dirottati a Soresina
Il sindaco del paese rivierasco Luca Moggi: "Avevo dato subito la disponibilità all'Ats per un centro vaccinale. Solo giovedì c'è stato il primo sopralluogo nei locali della Croce Rossa e ho proposto anche la fondazione Mazza. Ad oggi però, nessuna risposta".
Da Pizzighettone a Soresina o Soncino, se non addirittura a Casalmaggiore, per la vaccinazione Anticovid e ancora nessuna data certa sulla possibilità che anche il Comune sull’Adda possa avere un proprio centro vaccinale. Diversi residenti pizzighettonesi si stanno lamentando per l’organizzazione dell’hub soresinese varato una settimana fa: questa mattina, con temperature piuttosto rigide, molti over 80 hanno atteso a lungo il proprio turno al freddo, per poi entrare nel tendone per l’anamnesi e successivamente all’interno della struttura per la somministrazione. A Soresina sono confluite anche persone dal lodigiano, quando un centro vaccinale a Pizzighettone sarebbe stato più comodo.
“Io mi ero attivato fin da subito per proporre Pizzighettone – ci spiega il sindaco Luca Moggi. Avevo dato fin dai primi incontri la nostra disponibilità quando, ormai tempo fa, l’Ats attraverso il direttore Mannino ce l’aveva richiesta. Poi abbiamo preso atto di una certa fretta da parte del sistema sanitario di realizzare gli hub, quello di Cremona, Casalmaggiore e poi a Soresina. Anch’io ho ricevuto segnalazioni che lì qualche problema si sta verificando”.
Non tutto però è perduto: “Giovedì ho fatto un sopralluogo coi tecnici di Ats che finalmente son venuti a Pizzighettone, in quella che è la sede di ambulatorio e della Croce Rossa, presso le ex scuole elementari di Roggione. E ho chiesto di prendere in considerazione anche la fondazione Mazza, che dispone di locali non utilizzati con ingresso indipendente dalla rsa. Ora siamo in attesa che Ats possa dare il via libera a queste disponibilità”.
“La nostra fondazione ovviamente non è grande come quella di Sospiro o san Bassano dove pure è stata richiesta la sede vaccinale e che viaggiano su numeri importanti di degenti e quindi di dipendenti, ma c’è la massima collaborazione del nostro personale sanitario”.
Il problema tuttavia, non è solo degli spazi fisici, ma riguarda soprattutto la disponibilità di personale amministrativo e sanitario per le somministrazioni, tenendo conto che il tempo della vaccinazione in sé è minimo, ma molti più minuti richiede l’anamnesi, la registrazione sul sistema regionale dell’avvenuta vaccinazione, e poi l’osservazione delle eventuali reazioni avverse. Senza contare il problema numero uno, la diluizione delle dosi e la conservazione dei vaccini.
“Bene la disponibilità dei medici di base a partecipare alle somministrazioni – continua Moggi -. Però se danno l’adesione, ma poi vengono inviati in centri vaccinali distanti, come Casalmaggiore ad esempio, il sistema perde in efficienza, perchè la conoscenza personale dei pazienti velocizza di molto la fase dell’anamnesi ed è un peccato non valorizzarla.
E’ per questi aspetti che chiediamo un cambio di passo ad un sistema in cui qualcosa non ha funzionato”.
Dunque non si sa ancora se e quando il Pizzighettine avrà un suo cento vaccinale, ma intanto è di oggi la polemica per la scelta del sindaco di Sospiro di indirizzare a consiglieri comunali e personale comunale presso la Fondazione Sospiro, per ricevere eventuali dosi rimaste inutilizzate.
“Sono abbastanza contrario – commenta Moggi- perché l’amministrazione pubblica non può cedere alla discrezionalità, anche se è giusto il principio di non mandare sprecate le dosi. Devo rilevare però anche altre incongruenze, come quella del sindaco di Cremona che sabato mattina fa un appello affinchè gli over 80 si rechino a farsi vaccinare anche senza aver ricevuto l’sms, per poi nel giro di qualche ora dover dire il contrario perchè l’hub è saturo.
Giuliana Biagi