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StradivariFestival, un bis non basta
per il duo Milenkovich-Bronzi

FOTO SESSA

Un tripudio di bis ha concluso il concerto «Tre secoli in Duo», nuovo appuntamento di “STRADIVARIfestival” che ieri sera ha incantato il pubblico dell’Auditorium G. Arvedi.

In scena il violinista serbo Stefan Milenkovich e il violoncellista nonché direttore d’orchestra parmense Enrico Bronzi, entrambi con strumenti storici: il violino Guadagnini 1783 e il violoncello Panormo 1775.

Il programma, attraversando tre secoli di storia della musica, ha dato risalto sia alle sonorità dei singoli srumenti sia all’armonia del Duo e mostrato le doti tecniche degli artisti. In apertura la celeberrima ‘Suite n° 1’ di Bach, compositore apprezzato da Bronzi che in discografia annovera l’integrale delle sue Suite per violoncello.

Lo stesso vale per i Capricci di Paganini, autore di cui Milenkovich ha proposto il ‘Capriccio n. 24’ fra i più virtuosistici ed insidiosi. E ancora un’incursione musicale fra Inghilterra e Spagna, con le trascrizioni curate da Bronzi di brani di Dowland e Tárrega, fino a un mirabolante pezzo contemporaneo del greco Xenakis: ‘Dhipli Zyia’ eseguito con ardore dai musicisti.

«È spaventoso suonare qui» ha esclamato al termine della serata Milenkovich, alludendo al senso di responsabilità che pervade un violinista quando deve esibirsi nel “tempio della liuteria” e soprattutto alla piacevole emozione che ne deriva. Il subitaneo sorriso di Bronzi ha espresso come il violoncellista fosse concorde: d’altronde il Maestro agli albori della carriera aveva persino pensato di fare il liutaio, aneddoto che ha svelato ai microfoni di Cremona1. L’emittente ha infatti proposto il concerto in diretta televisiva e così sarà per tutti gli appuntamenti di “STRADIVARIfestival”, rassegna promossa da Unomedia e Museo del Violino interamente dedicata agli strumenti ad arco.

Federica Priori

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