Cronaca

A2A-Lgh, avviso a sindaco
e consiglieri per danno erariale

Una nuova notifica – dopo quella dell’11 novembre – è giunta questa mattina in Comune, tramite Pec (posta elettronica certificata, con valore di raccomandata) nell’ambito dell’indagine avviata dalla Corte dei Conti sulla fusione tra Lgh e A2A. Un documento, quello inviato dalla procura regionale, definito tecnicamente “atto di costituzione in mora”, che si riferisce all’ordine del giorno votato il 18 dicembre 2015, con cui il consiglio comunale aveva incaricato il sindaco di dare il via libera all’acquisto, da parte di A2A, della maggioranza delle quote di Lgh, il 51%. Era stato il primissimo passo che aveva dato il via al percorso che ha poi portato alla fusione.

A ricevere la notifica sono stati i consiglieri comunali che all’epoca avevano votato l’atto di indirizzo, oltre al sindaco. L’atto parte dal presupposto che se vi fosse stata una gara pubblica, si sarebbero potute avere offerte più vantaggiose e quindi guadagni superiori. Il sostituto procuratore Francesco Foggia, con la messa in mora, invita quindi i destinatari della notifica di “risarcire in solido” l’eventuale danno erariale, che però ancora non è stato quantificato.

La notifica è giunta ai consiglieri allo scadere dei cinque anni (più uno, a causa di una serie di periodi di interruzione dei termini) oltre i quali sarebbe scattata la prescrizione per l’ipotizzato reato del danno erariale. Sarebbe stato il sindaco stesso – secondo quanto si apprende – a firmare l’atto di notifica presso la Guardia di Finanza.

L’atto di indirizzo peraltro era stato formulato in maniera tale da cautelare i consiglieri rispetto a possibili rilievi. In particolare, nella delibera incriminata si faceva riferimento ai pareri legali richiesti a giuristi esperti del settore circa la correttezza della procedura seguita per avvallare la fusione di Lgh in A2A. Inoltre veniva specificato che il consiglio dava parere favorevole, purchè gli accordi tra i due soggetti non contrastassero con le disposizioni di altre autorità e con leggi in vigore.

In buona sostanza, un atto estremamente cautelativo da parte dei consiglieri di maggioranza, che ora tuttavia temono di essere chiamati a risarcire il danno. Una ipotesi plausibile è che, se vi sarà un rinvio a giudizio, sarà per colpa lieve, un reato per i quali i consiglieri sarebbero coperti da assicurazione. Ma di questo si parlerà in secondo momento.

Giuliana Biagi – Laura Bosio

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