Cronaca

E' morto Giuseppe Quaini,
titolare di Castelverde Holstein

Il mondo dell’agricoltura cremonese è in lutto per la morte di Giuseppe Quaini, stimato imprenditore agricolo, conosciuto come Peppo. Aveva da poco compiuto 67 anni e da tempo combatteva contro una malattia che non gli ha lasciato scampo. La sua azienda, a Castelverde, non era conosciuta solo nel mondo dell’allevamento della Holstein, ma anche in quello dell’equitazione: di due passioni, vacche e cavalli, aveva fatto il suo lavoro.
Dopo la morte del fratello Mario in un incidente d’auto negli anni Sessanta, Peppo si era occupato dell’azienda di famiglia, fondata dal nonno Ludovico, poi seguito dal papà Enrico, noto dentista a Cremona. Erano stati pionieri nell’allevamento della frisona, ma è stato con Peppo, con i suoi viaggi in Canada, a dare una svolta importando la genetica canadese della Holstein che lo ha fatto conoscere a livello internazionale, vincendo tra l’altro premi ambitissimi.
È stato giudice internazionale dell’associazione della frisona e vicepresidente nazionale dell’allora Anafi nonché consigliere e organizzatore di eventi legati al mondo allevatoriale a Cremona Fiere.
Un’altra passione scorreva nelle vene di Peppo Quaini, quella dei cavalli, in particolare la razza quarter horse, conosciuta proprio in un viaggio in Canada negli anni Settanta. Si era innamorato della monta americana, ha importato questa razza e insieme a un gruppo di amici ha dato vita all’associazione italiana Quarter Horse organizzando tutta una serie di gare che si sono svolte a partire dalla metà degli anni Ottanta. “In tutto quello che ha fatto – ha spiegato con commozione il figlio maggiore Paolo – ci ha messo amore, sensibilità e passione”, Lascia la moglie Paola e i figli Paolo, Marco e Luca.
“Con una tristezza senza pari abbiamo dovuto dire addio al nostro amato papà nel modo più bello possibile”. Così lo ha pianto questa mattina dalla pagina facebook il figlio Marco.  “Caro papà, abbiamo fatto un viaggio infernale insieme. Oggi hai appena preso l’ultimo con il tuo cavallo più veloce e hai deciso di trasferirti in pascoli più verdi felice per sempre. Sei stato un cowboy duro a morire, il nostro uomo migliore e il più grande esempio di vero AMORE fino alla fine”.
Silvia Galli

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