Plateatici gratuiti e esenti da Tari,
Malvezzi: "Disparità tra esercenti"
Discussione venerdì in commissione bilancio, sull'esenzione dalla Tariffa rifiuti per quelle estensioni di plateatico già esenti da Cosap, concesse a bar e ristoranti negli ultimi due anni. Manzi: "Chi ha esteso il plateatico ha fatto investimenti, non abbiamo voluto penalizzarli".
Solo piccole modifiche per la Tari 2022, anno sperimentale in vista della tariffa puntuale che dovrebbe essere applicata dall’anno prossimo. Per le utenze domestiche, che sono il 58,13% del totale, non ci saranno variazioni, mentre per le non domestiche (il restante 41,87%) ci sarà una diminuzione media del 2.66%, da un minimo dell’1,80 a un massimo del 2,9% a seconda delle categorie di attività. Le tariffe sono state deliberate mercoledì in Giunta e presentate dall’assessore Maurizio Manzi venerdì in commissione Bilancio. Spiegate le modalità di calcolo della tariffa che, per le utenze domestiche, consiste in una quota fissa e in una variabile basata sui componenti del nucleo famigliare e sui metri quadrati dell’abitazione.
Le scadenze per i pagamenti saranno quest’anno il 16 settembre per l’acconto, che copre il 65% della tariffa e il 30 dicembre per il saldo.
Modificato il regolamento Tari, con una precisazione sulla decorrenza dell’agevolazione tariffaria prevista, per le utenze domestiche, quando un componente del nucleo famigliare risulta assente per almeno un anno; fissato poi un incremento del 3,9% (basato sul tasso di inflazione) per i limiti di reddito entro i quali scatta un’altra agevolazione tariffaria.
Ma il punto che ha fatto più discutere è stata la scelta del Comune di esentare anche dalla Tarig (tariffa rifiuti giornaliera) le estensioni di plateatico che già sono esenti dalla Cosap in seguito all’agevolazione concessa dal Comune negli ultimi due anni, per alleviare i mancati introiti dovuti alle chiusure forzate causa pandemia. “In analogia a quanto abbiamo fatto per la Cosap – ha spiegato l’assessore Maurizio Manzi – abbiamo pensato di applicare la stessa esenzione anche per la tariffa rifiuti. Questo vale solo per quelle attività che hanno già in corso l’estensione del plateatico, e che dovranno confermare l’intenzione di rinnovarlo entro il prossimo 30 giugno”.
Va da sé che la parte di plateatico “standard” – quindi non l’estensione – dal 1 aprile, con la fine dello stato di emergenza nazionale, torna ad essere assogettata alla Cosap: è terminata infatti l’agevolazione stabilita a livello nazionale per le attività più penalizzate dalle chiusure. Su questo punto si è acceso il dibattito, innescato da Carlo Malvezzi (FI): “La gratuità per l’estensione del plateatico è condivisibile, ma senza correttivi si viene a creare un disallineamento tra chi il plateatico l’aveva già da prima dell’emergenza, e dal 1 aprile deve tornare a pagare Cosap e Tarig, e chi invece, avendo magari raddoppiato e anche più il proprio plateatico, può contare sulla gratuità di questa estensione. Si crea una competizione tra le due categorie. E’ chiaro che l’esenzione della Cosap e della Tarig per gli ampliamenti non comporta modifiche per il gettito del Comune, ma alla lunga si crea un disequilibrio tra esercenti. Capisco la necessità durante l’emergenza, ma a distanza di un anno bisogna trovare una qualche forma di compensazione per chi adesso si trova a dover pagare. Ci sono esempi concreti che potrei fare, penso ad alcuni giardini che sono stati concessi come gratuiti e che continueranno ad esserlo per tutto quest’anno”.
Manzi ha ribadito che la modifica della Tari in questi casi deriva direttamente da quella già votata per la Cosap e ha annunciato per inciso che entrerà in vigore un decreto che allunga fino a settembre la gratuità di tutti i plateatici.
“Occorre introdurre criteri precisi per definire che cosa è un ampliamento di plateatico – ha insistito Malvezzi – senza regole creeremo una situazione di diseguaglianza un po’ pericolosa. Se un bar non aveva il plateatico prima e l’ha richiesto durante il periodo del Covid, si può considerare ampliamento? In che misura percentuale può considerarsi un ampliamento, per godere della gratuità?”
La proposta, è quindi di introdurre un criterio di perequazione tra chi paga il fisso e chi no.
Vari gli interventi dei consiglieri di maggioranza a difesa della scelta di prolungare l’esenzione, con Elisa Chittò e Livia Bencivenga, mentre Manzi ha chiarito che la scelta è stata fatta anche per motivi di correttezza nei confronti di quelle attività che hanno investito nell’acquisto di tavoli, sedie, tende ecc, appena un anno fa e che adesso si vedrebbero addossare ulteriori costi.
“Tutto ciò è partito in una situazione emergenziale – ha ricordato Roberto Poli, capogruppo Pd e presidente della Bilancio – da cui è nata la possibilità di ampliare i plateatici che obiettivamente hanno reso la città più bella e attrattiva. E’ chiaro che ci possano essere situazioni particolari, ma in generale è stata una scelta positiva. L’emergenza è finita poche settimane fa, credo che poi le cose andranno riequilibrate. Adesso però non sarebbe molto semplice far pagare chi ha avuto l’esenzione, è un processo che va regolamentato con un po’ di equilibrio, anche se in prospettiva ci sarà da fare un ragionamento”.
“E’ una scelta politica e secondo noi è iniqua”, ha chiuso il discorso Malvezzi. “E la delibera è carente anche dal punto di vista tecnico perchè non specifica cosa sono gli ampliamenti”.
“Nulla di iniquo, abbiamo preso una decisione il 28 marzo, votata dal consiglio, questa delibera ne è la naturale derivazione. Ci sembrava corretto dare continuità a quanto concesso l’anno scorso, peraltro non stiamo parlando di grandi numeri. L’anno prossimo, vedremo”, ha replicato Manzi. gb