Cronaca

In provincia di Cremona in 6 mesi
33 denunce di persone scomparse

La Lombardia è la seconda regione italiana
con più denunce di scomparsa

Sono 33 le denunce di persone scomparse registrate in provincia di Cremona dal primo gennaio al 30 giugno 2022. Di queste 33 persone, 20, e cioè il 60,61%, sono state ritrovate, mentre all’appello ne mancano 13 (il 39,39%). Lo scorso anno nella nostra provincia, in un periodo di tempo maggiore, tra il primo gennaio e il 30 novembre del 2021, le denunce di scomparsa erano state 77. Il dato del 2022 di Cremona è in linea con le altre province vicine: a Lodi sono 28 le denunce presentate, a Mantova 39, a Piacenza 30, per poi arrivare nei capoluoghi a maggiore densità abitativa come  Brescia, Bergamo e Milano, che presentano numeri a tre cifre: rispettivamente 152, 188 e 513.

I dati nazionali, regionali e provinciali appaiono nel report aggiornato del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Antonino Bella. Il semestre esaminato, nonostante abbia fatto registrare, rispetto ai dati dello stesso periodo precedente, una lieve ma significativa riduzione delle denunce e un incremento della percentuale dei ritrovamenti, conferma che le scomparse continuano a destare preoccupazione per le sue ampie dimensioni e, soprattutto, perché coinvolgono prevalentemente soggetti fragili: dai minori, che assorbono quasi i due terzi di tutte le denunce presentate, alle persone, in prevalenza anziane, con deficit cognitivi.

Anche nel primo semestre 2022, così come nei due precedenti, le regioni dove si registrano più
casi di denunce di scomparsa sono la Sicilia, la Lombardia e la Campania. La Lombardia è al secondo posto con 1.484 denunce, di cui 1.030 ritrovamenti e 454 persone da ritrovare. Delle 1.484 denunce, 480 (il secondo dato più alto italiano) riguardano la scomparsa di minori stranieri, per la maggior parte egiziani, 229 dei quali ritrovati.

I casi di ritrovamento si devono alla pronta attivazione dei piani provinciali di ricerca, all’efficace coordinamento assicurato dalle Prefetture, alla professionalità delle forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, dell’intero
“sistema di protezione civile” e delle tante associazioni di volontariato e del terzo settore, quotidianamente impegnate sul campo.

L’esame dei casi risolti positivamente nel primo semestre dell’anno conferma l’importanza dell’aggiornamento dei Piani provinciali per la ricerca delle persone scomparse e, soprattutto, della tempestività della denuncia alle autorità competenti e della “qualità” del patrimonio informativo a disposizione per le immediate ricerche e per la ricerca continua.

Fondamentale è anche il ruolo giocato dai mezzi di informazione, dalla rete e dai social network che rappresentano un importante strumento per la diffusione della conoscenza del fenomeno. Efficace anche il un nuovo strumento di comunicazione con la finalità di aggiornare tempestivamente il quadro dei casi di scomparsa, ovvero fornire un mezzo di consultazione per coloro i quali possano
concorrere alle ricerche con notizie e contributi a seguito di una denuncia di scomparsa. L’idea, nata nel dicembre del 2021, sta consentendo l’istituzione e l’implementazione, nei siti web di ciascuna Prefettura, di una nuova e specifica “sezione” presente nelle varie homepage, dedicata proprio alle persone scomparse.

Analoghe attività si stanno elaborando anche per i casi di rinvenimento di cadaveri senza identità, attese le possibili correlazioni con casi di persone scomparse, sulla base dell’esperienza maturata con l’istituzione del Registro generale dei cadaveri non identificati e dell’istituzione della banca dati del Dna.

Sara Pizzorni

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