Autostrada Cremona Mantova,
ora si attende l'aiuto di Salvini
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Ruota ancora attorno a quegli 8 km di raccordo con la Ti-bre, che al momento non sono finanziati da nessuno, il destino dell’autostrada Cremona – Mantova. E potrebbe essere Matteo Salvini, a dare una mano ad un progetto richiesto a gran voce dal mondo imprenditoriale cremonese, appoggiato dagli enti locali (Comune e Provincia), mal visto dagli ambientalisti di entrambe le province. Ieri pomeriggio l’assemblea di Centropadane Spa, che detiene la maggioranza di Stradivaria, a sua volta concessionaria dell’autostrada regionale, ha deciso di tentare un’ultima carta: dare tempo al neo ministro delle infrastrutture per esaminare le carte e riuscire così ad ottenere garanzie su come finanziare quel tratto di 8 km che non era nel piano finanziario di Stradivaria in quanto incluso nel raccordo autostradale tra l’autocamionale della Cisa a Parma e l’autostrada per il Brennero in provincia di Verona, progetto ora abbandonato.
Centropadane Spa, società presieduta dal bresciano Massimo Ottelli aveva portato ai soci la proposta di un nuovo ricorso da parte di Stradivaria – oltre a quello ancora pendente al Tar nei confronti della Regione – stavolta contro Aria, la società regionale subentrante nella concessione. Gli enti locali, detentori della maggioranza in Centropadane, hanno invece chiesto e ottenuto una dilazione di questa ulteriore mossa giudiziaria, per vedere se a livello di Governo c’è ancora l’intenzione di sostenere il progetto per quanto riguarda i km non finanziati. Aperture in questo senso infatti erano già emerse e l’arrivo al ministero delle Infrastrutture di Salvini, potrebbe lasciare ben sperare per le sorti dell’autostrada regionale. Servirebbero tra i 200 e 300 milioni di euro per completare quello che al momento è il tratto mancante della Cremona – Mantova.
Nella recente audizione di Aria Spa richiesta dal consigliere regionale M5S Marco Degli Angeli, erano emersi i motivi della tensione che ancora non hanno consentito alla società regionale di acquisire il progetto redatto da Stradivaria, dando così compimento al mandato ricevuto da Regione Lombardia. “Quest’oggi – aveva commentato Degli Angeli al termine della seduta, il 20 ottobre – è andato in scena il teatro dell’assurdo: il progetto autostradale è bloccato da un impasse ‘kafkiano’ dove sul tavolo ci sono contemporaneamente una proposta di accordo, e allo stesso tempo una impugnativa davanti al TAR della legge e della delibera regionale che permetterebbe ad Aria di risolverla. Al contempo, Regione che ha deliberato la disponibilità di 25 milioni per il progetto, tiene bloccati quei soldi proprio perché ci sono evidenti contrasti e tensioni. Non entro certo nel merito delle posizioni che Stradivaria sta difendendo in modo legittimo. Tuttavia, dall’audizione di quest’oggi è emerso come uno dei motivi per i quali Regione non stia mettendo a disposizione di Aria i 25 milioni che aveva deliberato lo scorso dicembre, per l’acquisto del progetto autostradale preliminare e definitivo, sia causato da questi attriti”.
In altri termini, “gli atti impugnati da Stradivaria sono gli stessi che consentirebbero ad Aria di sedere al tavolo delle trattative. A questo punto l’autostrada Cremona Mantova non solo è ferma all’anno zero, ma è sormontata da una nebbia che rischia di chiudere il sipario chissà per quanto tempo ancora”.
Stradivaria da parte sua ha più volte lasciato intendere di essere pronta a ritirare il ricorso al Tar – che difatti non è ancora stato calendarizzato -per l’annullamento della delibera regionale che sancisce la revoca della concessione per attribuirla ad Aria, stanziando nel contempo la cifra necessaria alla cessione del progetto preliminare e definitivo. gbiagi