Truffa a 2 anziane: indagati ex
bancaria e marito. Maxi sequestro
Nei guai Cristina Pedrabissi
e il marito Maurizio Merlini
E’ Cristina Pedrabissi, ex funzionaria di banca, l’indagata per truffa aggravata e autoriciclaggio dalla guardia di finanza e dalla procura di Cremona. Secondo l’accusa, la donna, dopo essere riuscita a guadagnare la fiducia di due anziane sorelle di 92 e 90 anni ricoverate in Rsa, le avrebbe raggirate, prosciugando i loro conti correnti di oltre due milioni di euro. L’indagine dei finanzieri, coordinata dal pm Francesco Messina, è partita nel maggio scorso in seguito all’esposto presentato da una delle nipoti delle anziane. L’ex funzionaria avrebbe consigliato operazioni e assicurazioni alle anziane, nel frattempo decedute. Con il denaro avrebbe fatto arricchire anche la madre, la suocera e il marito, Maurizio Merlini, lui cultore di profumi. La coppia è molto conosciuta a Cremona.
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle, su disposizione del gip Pierpaolo Beluzzi, hanno sequestrato 24 immobili tra terreni e fabbricati, appartamenti di lusso, ville e un’azienda agricola, conti correnti ed investimenti finanziari, quote sociali, due autovetture di grossa cilindrata, una motocicletta Harley Davidson e due orologi Rolex di proprietà della Pedrabissi e della sua famiglia.
L’indagine ha consentito di rilevare come la bancaria avrebbe carpito la fiducia delle anziane che erano clienti della banca dove la funzionaria svolgeva le mansioni di private banker.
In particolare, approfittando della loro solitudine e delle loro precarie condizioni di salute, le avrebbe indotte a compiere una serie di atti, come apertura di conti correnti, sottoscrizione di polizze vita con beneficiaria lei stessa o suoi familiari, ordinativi di bonifici e assegni circolari per pagamenti di acquisti personali, falsificando le loro sottoscrizioni in calce a documenti bancari. L’ex funzionaria, operando direttamente sui loro conti correnti anche attraverso internet, avrebbe procurato a sé e ai suoi familiari un ingiusto profitto, privando le due anziane sorelle della quasi totalità dei loro averi.
La minuziosa ricostruzione dei movimenti bancari e delle operazioni finanziarie che sarebbero state indotte dalla funzionaria di banca alle vittime e i numerosi prelevamenti di denaro contante avrebbero avuto l’effetto di sottrarre la disponibilità di una somma di denaro superiore ai 2 milioni di euro, somma poi confluita su conti correnti o comunque nella disponibilità della bancaria, del marito, della suocera e della madre, e oggetto poi di un successivo trasferimento-investimento in quote sociali e acquisto di immobili e oggetti/beni di lusso. Il procedimento, attualmente pendente in fase di indagini, ha già superato il vaglio del Tribunale del Riesame, che ha ritenuto fondato e ha confermato il vincolo cautelare sui beni sottoposti a sequestro.
La Pedrabissi è accusata di truffa aggravata e autoriciclaggio, la madre e la suocera di riciclaggio, mentre il marito di ricettazione e autoriciclaggio.
Sara Pizzorni