"Pasqua di gioia e di vita": il
messaggio del vescovo Napolioni
Pasque di pandemia, pasque di guerra… basta! Quanta voglia abbiamo di una pasqua di gioia, nella pace, per la vita! E questa pasqua c’è, eccola, per tutti coloro che la sanno cercare e accogliere, non come una data ma come un dono.
È il dono di sé, che Dio stesso ci fa, nel sì di suo Figlio Gesù alla volontà di salvezza e pace con cui Egli accompagna l’intricata storia umana, insanguinata di morte fratricida sin dall’inizio. Questo è il cuore della Pasqua, quella di Gesù e della Chiesa per il mondo, quella che celebriamo negli inesauribili riti della Settimana Santa, quella che sfida anche quest’anno le disgraziate forze del male, che cercano di avvelenare le falde della storia.
Dio compie sempre il miracolo della vita che, resiliente e risuscitata, è come la goccia che scava la roccia, come il fiore che spunta nel deserto, perché dalla croce, abitata con Gesù, la vita esce sempre più forte della morte!
La Pasqua ci dona di poter incontrare “Gesù per le strade”, come ho avuto la grazia di sperimentare nella visita pastorale e in tante altre occasioni, rallegrandomi per le mille testimonianze che i piccoli e i fragili gli rendono, magari senza saperlo.
Auguro a chi vive nelle nostre città e paesi di saperlo riconoscere nei bambini che si affacciano a cuore aperto sulla vita, per succhiarne tutta la gioia che cercano, imparando a giocare e crescere con gli altri, tutti fratelli. Nei malati, crocifissi che ci impongono una sosta pensosa, fatta di servizio e preghiera. Vedetelo negli amori osati da ragazzi e ragazze, impegnati generosamente nella casa, nel lavoro e nel tirar su i figli, amori spesso feriti ma toccati da una misericordia che cura, guarisce, riporta a casa.
Il passaggio pasquale di Gesù si veda nei cristiani, che con tenerezza e con pazienza accolgono gli altri, per gioire del dono che ciascuno, prima o poi, mette sulla tavola della comunità e del mondo intero.
È intrisa di Pasqua la nostra vita quotidiana, fatta di drammi su scala mondiale e familiare, ma sempre bella perché è nelle mani di Dio, che la riscatta e ce la rimette in mano come un fiore appena sbocciato. Seminiamo con abbondanza e fiducia queste gocce di rugiada, piccole lacrime di compassione, e non temeremo la siccità del cuore. Andiamo a cercare alla sorgente quella Pasqua di gioia che tutti desideriamo, e non sarà solo una vaga sensazione di primavera, ma un’esperienza reale che rigenera la vita. Ogni domenica questa potenza di cambiamento è lì, nel Vangelo e nel corpo di Cristo che si spezza e dona per la vita del mondo. Venite anche voi… e sarà sempre Pasqua di gioia e di vita.
+ Antonio, vescovo