Castelvetro: partita la campagna
per riaprire la Casa della Gioventù
Avviata a Castelvetro la campagna per arrivare alla riapertura della Casa della Gioventù, un tempo cuore delle attività aggregative del paese e non solo di quelle parrocchiali. Il volantino diffuso in questi giorni da don Massimiliano parla chiaro: “Edificata con tanto sacrificio da parte di don Giuseppe Panini e di tanti parrocchiani, una delle opere più significative è stata, insieme all’Asilo Parrocchiale, la Casa della Gioventù.
È con immensa tristezza che bisogna dire È STATA. È stata perché la finalità per la quale era stata edificata nel tempo l’ha vista tradita e derubata. È stata perché data in mano a ‘mercenari’ ne ha visto il depauperamento, lo sfruttamento e poi l’abbandono.
Realtà già in sé triste, è stata forse amplificata dal fatto che queste cose, lungi dall’essere segreti di stato, erano sotto gli occhi di tutti. Sarebbe fatica sprecata indagare sugli attori di questa ennesima triste commedia e le loro responsabilità anche perché, il grande Sant’Agostino ci ricorda che nel momento che puntiamo il dito contro qualcuno, ne puntiamo tre contro di noi. Occorrerebbe che ognuno, facendo un serio esame di coscienza, si chiedesse: “e io? dov’ero?”
Ora si punta alla ristrutturazione, operazione per la quale il parroco chiama a raccolta tutta la comunità, sia con contributi di idee che possibilmente di denaro, vista l’ingente mole di lavori. Andranno ripristinati il bar, la cucina, la sala e gli ambienti esterni, le altre sale e verrà allestita una piccola cappella.
“Sarà il luogo della catechesi – spiega il sacerdote – ma anche luogo dello sport e del tempo libero, ricreativo, un luogo dove poter celebrare eventi conviviali come parrocchia come cene, pranzi, tombolate, tornei di ogni genere e molteplici iniziative (si sta pensando nelle ore diurne ad un’aula da dedicare allo studio per gli universitari, ad esempio, o come al doposcuola dei ragazzi delle elementari e medie). Così come offrire sale e ambienti limitrofi in affitto per eventi.
Sarà un luogo dove si sta pensando ad avviare progetti di varia natura finalizzati al recupero della socialità attraverso la solidarietà (specie considerando lo stress post Covid che vivono in molti).
Trovando i mezzi (come seconda fase della riapertura che contempla per lo sport il rifacimento anche degli spogliatoi al pian terreno) un luogo dove far rivivere il teatro, un mezzo educativo tanto caro a San Giovanni Bosco, fondatore degli oratori. A Dio piacendo un luogo dove poter attuare percorsi formativi…le possibilità sono infinite.
Altro aspetto, non marginale, è quello di ridonare alla nostra zona un “oasi nel deserto”, un punto di aggregazione per grandi e piccoli. Un luogo sano e sicuro dove imparare e coltivare le virtù cristiane e umane.
Ma io, cosa posso fare? Tu fai la differenza: donando il tuo tempo, mettendo a disposizione i tuoi talenti proponendo e guidando dei progetti specifici, donando economicamente per la realizzazione di tutto questo (aspetto non ultimo vista la mole di lavori). Solo chi non vuole non fa”.