Cronaca

Sfida tra market: per Altroconsumo
a Cremona i maggiori risparmi

Sembra funzionare, a Cremona, la virtuale sfida tra diverse insegne di supermercati che negli ultimi anni hanno aperto in città. Quello di cui si sta parlando  da molto da tempo è l’Eurospar di prossima apertura in via Giordano, una delle poche sigle ancora mancanti nel panorama cittadino. Ma, appunto, questa concorrenza sembra avvantaggiare davvero i consumatori. Stando all’ultima inchiesta di Altroconsumo, infatti, nella città del Torrazzo c’è la possibilità di risparmiare addirittura fino a 2000 euro l’anno, scegliendo il supermercato meno caro per uno stesso paniere di prodotti: si tratta del miglior piazzamento tra le 67 città italiane prese in esame dai rilevatori dell’associazione di consumatori nell’indagine pubblicata sul numero di settembre.

Per l’esattezza, il risparmio annuo scegliendo il punto vendita più economico invece del più caro, vale 1.931 euro a Cremona, contro, ad esempio, i 1.269 di Ancona, i 1.085 di Milano, i 510 di Brescia, i 134 di Messina. Il panorama lungo lo stivale è variegato ma in generale mostra che la concorrenza tra le insegne produce i migliori effetti sul portafoglio dei consumatori nelle città del Nord piuttosto che del Centro Sud.

L’indagine non prende in esame tutti i supermercati cittadini ma solo alcuni. Quello dove si risparmia di più è il Rossetto di via Fiamme Gialle, seguito da Esselunga di via Ghisleri, Famila Superstore, Iper Gadesco, Ipercoop Cremona, Conad viale Po, Coop via del Sale e Carrefour Market via san Tomaso.

“C’è un dato – si legge su Altroconsumo – che emerge in modo molto evidente dall’indagine sui supermercati di quest’anno: tutte le 35 catene di cui abbiamo analizzato i prezzi li hanno aumentati di molto rispetto all’anno scorso, del 12,6% in media (a marzo 2023 rispetto a marzo 2022). Molto più di quanto non avessero già fatto nel 2022 rispetto al 2021, quando la crescita era stata del 2,6%. Lo abbiamo visto confrontando in modo puntuale i prezzi degli stessi prodotti negli stessi negozi visitati nelle due inchieste”.

La rilevazione dei prezzi è avvenuta tra il 7 marzo e il 1º aprile 2023 e ha riguardato 1.203 punti vendita, considerando i prezzi di tutti i prodotti delle 125 categorie considerate presenti a scaffale. “Abbiamo elaborato i prezzi e creato un indice che misura quanto una catena è competitiva nelle città in cui è presente e a seconda del tipo di prodotti che si mettono nel carrello.

L’indice 100 indica la catena che nel periodo delle rilevazioni aveva i prezzi più bassi. Se l’indice è 110 significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all’insegna più economica che ha, appunto, indice 100.

Quattro le classifiche stilate: una per la spesa con i prodotti più economici presenti sullo scaffale, una per la spesa con i prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale (del distributore o private label) e una per la spesa mista, che include tutti i tipi di prodotto.

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