Crisi tribunale: "Inaccettabile.
Il Ministero deve inviare risorse"
“E’ inaccettabile”, per il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona Alessio Romanelli, il “rischio fondato di una paralisi degli uffici” preventivato dal presidente del Tribunale Anna di Martino a causa dell’imminente trasferimento di otto persone, tra cui il responsabile dell’ufficio Spese di Giustizia, che andrà a Lodi. Una situazione, quella della carenza del personale amministrativo, che ora ha raggiunto il culmine, con sempre più risorse che se ne vanno e che non vengono rimpiazzate. Una problema grave che rischia di paralizzare l’attività di palazzo di giustizia di cui il presidente, che ha scritto al Ministero, ha messo al corrente anche l’Ordine degli avvocati di Cremona. Per il presidente Romanelli, il rischio del blocco non può e non deve sussistete: “Il Ministero deve inviare nuove risorse, senza ma e senza se”.
“La Giustizia”, ha spiegato Romanelli, “è un bene primario, come il pane, la salute e l’informazione. Quindi deve essere assicurato sempre e a tutti i cittadini con un servizio di qualità e rapidità. Il livello del nostro Tribunale, dal punto di vista del numero dei magistrati, è ottimale: gli ultimi che sono arrivati, inoltre, sono qui da più di cinque anni, ed è positivo che non ci sia un turn over dei giudici. Discorso diverso per il personale amministrativo: da sempre c’è scopertura di organico: ci dovrebbe essere un certo numero di dipendenti a tutti i livelli, ma così non è, soprattutto per le figure di vertice. Nonostante questo, però, il Tribunale ha sempre funzionato, anche se con qualche ritardo e limitazione. Noi come Avvocatura abbiamo sempre auspicato un funzionamento migliore, ma era in linea. Ora però se ne vanno in parecchi, e il problema è che non arriva nessuno, e questo creerà inevitabilmente dei problemi: ci saranno probabilmente dei rallentamenti che non possiamo accettare perchè va a incidere sul servizio reso al cittadino”.
Per Romanelli, “bene ha fatto il presidente di Martino a scrivere immediatamente al Ministero, perchè è da Roma, o eventualmente dal Distretto di Brescia, che devono arrivare nuove risorse per sostituire chi se ne va. Ovviamente su questa richiesta siamo d’accordo, ma riteniamo che non possa evocarsi uno scenario relativo al blocco. La paralisi non ci può essere. Questo come Avvocatura non lo possiamo accettare e quindi ci muoveremo anche noi per cercare di far sì che ci sia l’attivazione da parte del potere centrale, in modo tale che vengano mandate risorse essenziali per il Tribunale”.
“E se sarà necessario”, ha concluso il presidente Romanelli, “si dovrà valutare un’iniziativa più forte affinchè dal Ministero venga mandato personale, perchè non c’è un’alternativa. L’unica cosa che è sul tavolo è come agire nei confronti del potere politico, anche dei nostri rappresentanti locali”.
Sara Pizzorni