Indagine sui lavoratori domestici
Giovedi 12 la presentazione
Qual è la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori domestici? In che misura il loro vissuto e il loro rapporto con il mercato del lavoro racconta qualcosa di significativo sul “posto” che occupano i ceti popolari in Italia?
Intende rispondere a questi quesiti il volume Lungo cammino verso la dignità, scritto da Francesco Antonelli, docente di Sociologia generale presso l’Università Roma 3, Emanuele Montemarano, legale nazionale di FederColf (unico sindacato di categoria) e presidente della fondazione “Padre Grippa”, e dai ricercatori universitari Santina Musolino ed Emanuele Rossi.
Un’inchiesta sociale sulle lavoratrici e i lavoratori domestici in Italia, finanziata proprio dalla Fondazione “Padre Grippa” e realizzata in collaborazione con FederColf, pubblicata da “Vita e pensiero”, che sarà presentata martedì 12 dicembre, alle 17, a Cremona, nella Sala Eventi di SpazioComune, in piazza Stradivari 7.
L’evento, promosso da ApiColf in collaborazione con il Comune di Cremona, vedrà l’intervento di Livia Scansani, presidente provinciale e vice presidente nazionale dell’associazione, e di Rosita Viola, assessore alle Politiche sociali del Comune di Cremona, che introdurranno la relazione degli autori Antonelli e Montemarano.
«Si tratta di un’inchiesta sociologica che illustra, dagli anni ’70 a oggi, l’evoluzione e l’impatto sociale di questa categoria di lavoratori e lavoratrici – spiega la presidente proviciale di ApiColf, Livia Scansani –. Un impatto che riguarda non solo l’inclusione di persone estere, ma anche le famiglie assistite».
Anni di cambiamenti che non riguardano solo i costumi, non solo la forma, ma anche la sostanza: «Non ci sono più le “serve” – aggiunge la presidente provinciale –. Questi anni hanno portato al riconoscimento di una dignità, come lavoratori e come persone».
«Nel secolo scorso siamo passati dal servo al lavoratore – evidenzia Montemarano –. In questo secolo vogliamo passare dal lavoratore al professionista». E conclude: «Abbiamo sempre più bisogno di persone esperte, istruite e qualificate».
Il libro presenta i risultati di un’indagine quantitativa e di una qualitativa, condotte in maniera integrata su un vasto campione di lavoratrici e lavoratori domestici. Soggetti tradizionalmente svalutati nella storia sociale, come dimostrano i dati. Sono oggi definiti da una condizione ambivalente: da una parte precarietà, sfruttamento e lavoro nero fanno ancora largamente parte della loro esperienza professionale; dall’altra si stanno affermando in maniera sempre più forte vasti processi di emancipazione, presa di coscienza e acquisizione effettiva di nuovi diritti che disegnano scenari sinora inediti per questa categoria di lavoratrici e lavoratori. Il lungo cammino verso la dignità che stanno percorrendo sottolinea quindi tutta l’importanza che il nodo lavoro-diritti assume per il miglioramento delle condizioni e del riconoscimento sociale dei ceti popolari italiani.
Un pomeriggio, quello del 12 dicembre, dunque occasione per conoscere la storia, la realtà e la crescita – umana e sociale – di questo mestiere. Perché, come sottolinea la presidente di FederColf, «non esiste più la concezione del lavoratore di “serie z”, che ora è equiparato al livello di qualsiasi altro lavoratore».