Viaggio pagato due volte: un anno
alla Guasti. Insolvenza fraudolenta
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Un anno e 500 euro di multa, più un risarcimento di 18.000 euro. Ma non per appropriazione indebita, bensì per il reato di insolvenza fraudolenta. Pena sospesa, per l’imputata, a patto che risarcisca il danno. Questa la decisione del giudice nei confronti di Monica Guasti, ex titolare dell’agenzia di corso Mazzini “Le Sartoriali del Viaggio” finita a processo per essersi appropriata, nel 2017, della somma di 16.221,89 euro consegnata da Roberto Esposito, un cliente, per la prenotazione di un pacchetto viaggio in Papua Nuova Guinea.
Quello di Roberto era stato il viaggio più costoso. Una volta arrivato in Papua Nuova Guinea, il tour operator gli aveva comunicato con sua grande sorpresa che il viaggio non risultava pagato. Al cliente era toccato mettere mano al portafoglio e pagare una seconda volta. Nel frattempo Roberto e la moglie sono deceduti. Parte civile sono rimasti i due figli attraverso l’avvocato Attilio Raco di Milano.
Quel viaggio, come aveva riferito l’ultima testimone, la referente tecnica per la costruzione dei viaggi che aveva ricevuto dal tour operator una telefonata in cui, a poco più di un mese dalla partenza del cliente, chiedeva che fosse saldata la pratica, aveva raccontato che il viaggio era stato prenotato e già pagato da Esposito, ma i servizi risultavano non pagati. In agenzia ci si era mobilitati per verificare l’accaduto: la diretta consulente del viaggio non era raggiungibile perchè in viaggio in Mongolia, e così la testimone si era rivolta alla Guasti. “Ci siamo messe a cercare la pratica, ho chiamato il signor Esposito per farmi aiutare a ricostruire il viaggio e alla fine siamo riusciti a riemettere i biglietti aerei e a pagare la prima parte del viaggio. Bisognava però saldare la seconda parte prima che il cliente, che era già partito, vi potesse accedere. La Guasti e il tour operator si erano accordati che per il saldo a rimanenza sarebbe data una cambiale in garanzia. Sarebbero stati fatti tre bonifici in tre tranches per complessivi 17.829 euro”. “Io stessa”, aveva spiegato la testimone, “ero andata a comprarla, poi però l’incontro tra la Guasti e il tour operator era saltato e al cliente hanno chiesto di strisciare la carta. Quello, per noi, era un periodo do poca liquidità”.
In aula aveva testimoniato anche l’ex direttrice tecnica, assunta a gennaio 2017, licenziata a fine luglio, mai pagata. “Ho chiesto due acconti e un saldo, quest’ultimo un mese prima del viaggio”, aveva ricordato. “Io poi non so come sia andata avanti la trattativa, perché il 12 luglio ero in Mongolia con dei clienti”. La pratica era passata in amministrazione. “Era la Guasti a gestire sempre tutti”. Riguardo il secondo acconto pagato dal cliente, la testimone aveva detto che le era stato chiesto di farselo dare in quanto dovevano fare altri pagamenti. In agenzia, in pratica, c’era bisogno di denaro per “tappare” i buchi aperti su altri viaggi.
Nell’aprile del 2021 Monica Guasti, finita nei guai con l’accusa di essersi appropriata del denaro dei clienti, era stata condannata ad otto mesi, pena sospesa, per aver falsificato una cambiale, e assolta dal reato di appropriazione indebita riguardante 4.824 euro consegnati a titolo di rimborso per una mancata effettuazione di un viaggio in Cile, Polinesia francese e Giappone e mai consegnati al cliente. Ora è di nuovo a processo per il viaggio in Papua Nuova Guinea.
L’agenzia viaggi della Guasti era stata inaugurata in pompa magna il 14 gennaio del 2017. Nel maggio del 2018, la chiusura: la società era morosa per parecchie mensilità: circa 70.000 euro. E in più c’erano querele, dipendenti e creditori non pagati. L’imputata, difesa dall’avvocato Sonia Masserdotti di Brescia, era stata accusata di essersi appropriata del denaro dei clienti per saldare i fornitori con i quali era indebitata anzichè pagare i tour operator. Alla fine i clienti erano stati risarciti e di conseguenza le querele erano state ritirate.
Sara Pizzorni