Dalla natalità alla centralità del
capoluogo: i 5 punti del programma
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Un “quasi” programma elettorale quello illustrato nel pomeriggio da Alessandro Portesani, “Novità a Cremona”, che nel titolo presenta la curiosa assonanza con la lista civica nata 10 anni fa a supporto della candidatura di Gianluca Galimberti, “Fare nuova la città”. “Che ci sia bisogno di novità in questa città – ha detto tra l’altro Portesani nella presentazione pubblica in una sala Co-Box gremita- lo ha fatto capire nel suo video di presentazione anche il vicesindaco Virgilio”.
Toni pacati, quelli dell’imprenditore nel settore sociale (è stato fino a poco tempo fa presidente della cooperativa Meraki), quarantenne con due bimbi piccoli. Il “PianoA” se così si può chiamare, è di entrare con la sua lista in una coalizione che garantisca la piena realizzazione di cinque fondamentali punti programmatici: Giovani, università e impresa; Natalità e famiglie; Riforma welfare; Turismo e commercio; Cremona capoluogo.
PianoB: correre da soli e allora in quel caso Portesani sarebbe ovviamente il candidato sindaco.
Dunque ora la palla passa ai partiti, al centrodestra soprattutto, ancora diviso tra chi vorrebbe un candidato sindaco appartenente al mondo civico e chi preferirebbe invece il suggello dell’appartenenza al partito.
Ecco quindi i cinque punti programmatici su cui Portesani propone l’alleanza.
UNIVERSITA’ E GIOVANI – C’è ancora molto da fare perché la città diventi davvero “Cremona città universitaria”. Strutture e servizi della città devono essere ripensati a misura di giovani e di universitari.
È necessario valorizzare di più il Distretto dell’Innovazione, che già abbiamo in città, e lavorare per attrarre a Cremona centri di ricerca in tutti gli ambiti strategici e di eccellenza territoriale.
Vanno create nuove connessioni con le aziende cremonesi, per favorire lo sviluppo del tessuto produttivo del territorio. Servono nuove occasioni di formazione informale per i giovani, che consentano loro di sviluppare life skills (competenze trasversali), utili nel corso della vita.
NATALITA’ E FAMIGLIA – Revisione dei regolamenti di accesso ai servizi e modificati gli attuali scaglioni ISEE per ottenere le facilitazioni economiche.
Riduzione dei tributi locali per le famiglie, diversificando le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF sulla base del numero di figli a carico: per un nuovo nato cremonese, vale la pena rinunciare a un po’ di tasse. Più spazi e parchi sicuri da vivere per i bambini.
Vanno migliorate e promosse meglio le iniziative culturali, educative, socializzanti per i bambini e per le loro famiglie.
WELFARE – Ogni intervento di welfare deve essere personalizzato.
Vanno valorizzate le competenze e migliorate le condizioni di lavoro degli assistenti sociali che possano farsi promotori di integrazione socio-sanitaria.
Sono i servizi che devono adeguarsi ai bisogni del cittadino e non viceversa.
Va riservata particolare attenzione ai nostri anziani: è necessario offrire loro servizi di prevenzione e nessuno deve rimanere solo.
I sussidi e gli aiuti economici dovranno essere rivisti in chiave generativa.
TURISMO E COMMERCIO – Nomina di un city manager, che supporterà il territorio per la promozione
commerciale e turistica della città, ricostruendo le relazioni e promuovendo l’integrazione dell’offerta commerciale e turistica della città.
Il centro stesso di Cremona come grande centro commerciale a cielo aperto.
Attraverso le nuove tecnologie potranno essere raccolti ed analizzati dati, per pianificare iniziative targettizzate, migliorando la comunicazione con chi vive la città.
Per migliorare l’offerta di posti letto in città, sarà promosso un modello di ricettività diffusa, migliorando la collaborazione tra alberghi, case vacanza, ristoranti, musei, operatori della cultura.
È necessario lavorare di più e meglio sul “marchio Cremona”, dal decoro urbano, alle eccellenze del territorio.
CREMONA CAPOLUOGO – La città deve riappropriarsi di questa funzione, diventando davvero rappresentativa di tutto il territorio.
Rinsaldare le relazioni con tutti i territori della provincia; ricostruire un’ampia fiducia territoriale con il distretto cremonese, innanzitutto, e con i distretti cremasco e casalasco; Cremona ha la responsabilità di promuovere questo percorso di collaborazione tra i comuni, riaffermando il proprio ruolo di guida del territorio provinciale.
Mettere a disposizione strumenti e risorse della città al territorio, sviluppando ad esempio il potenziale di AEM (in sala l’ex Presidente Massimo Siboni) che potrebbe diventare Centrale Unica di Committenza per il distretto cremonese; ma anche quello dell’Azienda Sociale del Cremonese (in sala il presidente Giuseppe Tadioli) che potrebbe svolgere un’azione gestionale ancora più incisiva nell’ambito dei servizi di welfare sia per il comune che per il distretto, permettendo di erogare servizi ai cittadini in modo ancora più omogeneo. gbiagi