Emergenza peste suina, la mozione:
"Più controlli nel Cremonese"
Non si placa la preoccupazione per la Peste Suina Africana in Lombardia e in Emilia Romagna, dove il famigerato virus continua a tenere in scacco sia il Pavese sia il Piacentino. Basti pensare che proprio nei giorni scorsi nella provincia di Piacenza è intervenuto addirittura l’esercito, con i droni, per individuare dall’alto le carcasse di cinghiali morti, e rimuoverle il prima possibile, al fine di verificare eventuali positività, ma soprattutto di bloccare la diffusione della malattia. In provincia di Cremona i controlli fatti su cinghiali morti sono stati, sinora, 23, tutti negativi, mentre 793 sono stati i suini controllati negli allevamenti. Finora, per fortuna, nel nostro territorio non sono state riscontrate positività.
Nel mentre, tuttavia, anche la politica si sta muovendo. A questo proposito, i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni, Marco Carra e Roberta Vallacchi hanno depositato una mozione per chiedere al governo della Regione azioni più sostanziali di contrasto alla malattia, soprattutto nel nostro territorio e in quelli limitrofi, dove l’epidemia non è ancora approdata ma che continuano a essere a rischio.
Il documento impegna la Giunta regionale a “individuare opportune aree di depopolamento da cinghiale su tutto il territorio regionale, in particolare e prioritariamente, nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova e nella Città Metropolitana di Milano”. Si chiede inoltre di “aumentare notevolmente il prelievo di cinghiali selvatici nelle stesse province, come pure il prelievo e l’analisi di campioni sui suini da allevamento, in particolare nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova”. Insomma, per i consiglieri serve un’azione di controllo del cinghiale più radicale.
Ma bisogna anche fare formazione: nel documento, anche la richiesta di “installare una segnaletica adeguata che informi sui comportamenti da tenere al fine di limitare il contagio e che dia notizia di quanto si sta facendo nelle quattro province”. e “valutare il divieto al pascolo dei suini e che siano poi sostenute da Regione le spese per l’acquisto di paglia e foraggio per gli allevatori interessati dalla restrizione; sospendere i mutui per le aziende colpite dalla Psa”.
Bisogna, infine, “riunire urgentemente il Got, il Gruppo operativo territoriale regionale, definendo ruoli e responsabilità; incrementare il numero del personale veterinario e aumentare la dotazione per garantire sicurezza nelle attività di controllo e prevenzione; coinvolgere maggiormente gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) nelle azioni di depopolamento, monitoraggio e ricerca delle carcasse; cofinanziare l’installazione in tutti gli allevamenti suinicoli lombardi delle strutture e delle tecnologie di sanificazione e anticontagio; chiedere al Commissario straordinario Vincenzo Caputo l’intervento dell’Esercito al fine di limitare e controllare il contagio e per una campagna di ricerca di carcasse infette nelle province meridionali della Lombardia, come già avviene in Val Trebbia”.
“Ricordiamo che il 50% del patrimonio suinicolo nazionale è allevato in Lombardia e che il solo settore suinicolo nella fase di allevamento genera un valore stimato in oltre 3 miliardi di euro, pari al 5,7% dell’intera produzione agricola, dando lavoro a 70mila addetti. È urgente circoscrivere la Psa ed evitare che si diffonda ancora in altre province della nostra regione, a partire da quelle di Cremona, Lodi e Mantova”, concludono i dem.