Cronaca

Tamoil, gip: No all'archiviazione
per esposti di Ruggeri e Legambiente

Da sinistra, gli avvocati Cannavò e Castelli, Gino Ruggeri e Sergio Ravelli

Il gip di Cremona ha rigettato la richiesta di archiviazione della procura inerente il procedimento per l’inquinamento successivo al 2012 delle aree esterne, in particolare della Canottieri Bissolati, della ex raffineria Tamoil di Cremona, disponendo per i prossimi 6 mesi un supplemento di indagini.

Legambiente Lombardia e il cittadino Gino Ruggeri, esponente del Partito Radicale e medaglia d’oro per la sua costituzione di parte civile al posto dell’ente Comune nel primo processo Tamoil, si erano opposti nell’aprile 2023 alla richiesta di archiviazione proveniente dalla procura di Cremona.

“Molti elementi”, si legge in un comunicato di Legambiente, “soprattutto quelli emersi nell’ambito dell’accertamento tecnico preventivo realizzato nel procedimento civile per risarcimento del danno promosso dalla Canottieri Bissolati, sembrano dimostrare che nonostante il funzionamento della barriera idraulica, la trasmigrazione di sostanze idrocarburiche dall’interno dell’impianto verso le aree esterne in direzione del Po non si sia mai definitivamente interrotta.

I numerosi accertamenti realizzati soprattutto nell’area della Bissolati hanno rilevato la presenza di sostanza inquinante sospesa (il cosiddetto  surnatante) nella falda acquifera sottostante, con superamenti anche particolarmente elevati dei limiti tabellari previsti dalla normativa di settore”.

“Abbiamo seguito tutto l’intero procedimento che ha portato all’accertamento del delitto disastro ambientale innominato di tipo colposo con sentenza divenuta definitiva nel 2018″, hanno dichiarato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Pierluigi Rizzi, presidente di Legambiente VedoVerde Cremona. “Legambiente continuerà a battersi a fianco delle cittadine e dei cittadini di Cremona, nonché delle società Canottieri, affinché si accertino le responsabilità dei successivi inquinamenti e si ponga la parola fine a una vicenda di contaminazione ambientale che dura da oltre 25 anni”.

Nel provvedimento che rigetta l’archiviazione si fa espresso riferimento all’ATP disposto nel giudizio civile instaurato tra Canottieri Bissolati e la Tamoil, dal quale emergerebbe che “gli strati di terreno immediatamente soprastanti la falda risultano attualmente contaminati da inquinanti provenienti dalla vicina Tamoil” e che “è probabile che nell’ultimo decennio sia avvenuto un passaggio di prodotto surnatante dal sito Tamoil a quello Bissolati”.

Ruggeri e Legambiente, tramite i legali Vito Castelli e Sergio Cannavò, si sono sempre detti convinti che la situazione reale non sia affatto tranquillizzante. “Esiste un’ipotesi di nuovo reato”, aveva già sostenuto Ruggeri, “non solo perchè ci sono nuovi inquinanti, ma anche i vecchi, come è dimostrato dall’accertamento tecnico preventivo e dalle sentenze precedenti, sono dovuti ad una condotta nuova. E’ evidente che la barriera idraulica non funziona, e quindi si devono porre in essere nuovi strumenti per fermare l’inquinamento. Ma questo non è stato fatto”.

“L’emersione dai terreni di gas interstiziali, infiammabili e potenzialmente esplosivi causati dall’innalzamento della falda”, avevano ricordato a suo tempo Ruggeri e Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito Radicale, “sono la dimostrazione più evidente della presenza di surnatante ancora in quantità rilevante, nonostante le attività di contenimento e di ripristino ambientale in essere da oltre quindici anni”.

Sara Pizzorni

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