Portesani su Saba: 160mila euro
in consulenze e niente di fatto

Risoluzione del contratto con Saba, ridimensionando l’indennizzo chiesto dalla multinazionale al Comune sulla base di possibili inadempienze contrattuali e utilizzando gli introiti ottenuti da Aem dalla vendita dei cavidotti: questa la strada maestra che il centrodestra a sostegno di Alessandro Portesani intende seguire per arrivare all’individuazione del gestore unico della sosta.
Condizione imprescindibile, quest’ultima, per redigere poi un Piano della Sosta, da cui partire per rivitalizzare centro storico e periferie, attraverso la creazione di parcheggi corona da collegare al centro città attraverso autobus agili, a cadenza ravvicinata, con solo un paio di fermate.
Sono le proposte illustrate oggi dal candidato sindaco Alessandro Portesani e da Tommaso Cabrini, candidato del partito Liberale all’interno della lista di Forza Italia, insieme a Carlo Malvezzi, consigliere uscente di Forza Italia che negli anni ha combattuto molte battagie sul tema.
“Si tratterebbe – afferma il candidato sindaco – di un’operazione certamente complessa che tuttavia potrebbe essere finanziata mediante la liquidità che AEM incasserà dall’operazione di alienazione dei cavidotti già deliberata, senza escludere l’eventuale accesso al credito. La presenza di un gestore unico consentirebbe l’individuazione di un piano della sosta razionale e di una ridefinizione del sistema tariffario secondo criteri tecnici, economici e scientifici. E’ l’opzione per noi più vantaggiosa per i cittadini, e più coerente con il programma elettorale della coalizione di centrodestra. AEM, infatti, costituisce il braccio operativo del Comune di Cremona nell’erogazione dei servizi, e per la nuova amministrazione avrà un ruolo strategico nella manutenzione e nella cura della città”.
Per il centrodestra l’attuale maggioranza in carica non è credibile quando annuncia l’intento di concludere la vicenda Saba dopo 10 anni di governo e 160mila euro (incluso anche Aem) spesi in consulenze negli ultimi 7 anni: “risorse dei cittadini che non hanno portato ad alcuna soluzione e senza attivare nessuna azione concreta. Ultimo atto di questa vicenda è la bandiera bianca alzata dall’Assessore Simona Pasquali in Consiglio Comunale, che di fronte al nulla di fatto dichiara di avere intenzione di “adottare un atto ricognitorio […] da lasciare a disposizione della nuova amministrazione per le scelte strategiche di competenza”.
Altre due le opzioni possibili: il mantenimento della situazione attuale che però avrebbe costi altissimi per il Comune, costretto a ripianare di volta in volta i mancati introiti lamentati dal gestore; oppure la costituzione di una società pubblico-privata, però molto complessa sotto l’aspetto giuridico eamministrativo.
LA VICENDA COMUNE-SABA DURA DA 22 ANNI. Questa la ricostruzione della lunga vicenda Saba presentata dal candidato Tommaso Cabrini.
“Il progetto del parcheggio di piazza Marconi nasce nel 2002 (2^ Giunta Bodini) come parcheggio di 4 piani (circa 550 posti) ed un costo di circa 8 milioni €, mediante il project financing sottoscritto dal Comune con Saba per la progettazione, costruzione e gestione del parcheggio. Nonostante la contrarietà espressa dal sovrintendente dell’epoca che dopo i primi rilievi del sottosuolo aveva evidenziato la presenza di reperti archeologici che avrebbero ostato alla completa fattibilità del progetto, la maggioranza di centrosinistra decise di procedere ugualmente.
Contestualmente il Comune concede a Saba il parcheggio a pagamento dell’ospedale. L’intera concessione ha durata di 20 anni. Nasce lo sciagurato “buco” di piazza Marconi.
Nel 2006 la Giunta Corada decide di proseguire comunque con l’attuazione del progetto. Il proseguimento degli scavi archeologici ha comportato l’inaccessibilità dell’intera zona con grave danni per tutto il centro della città, facendo lievitare i costi dell’operazione a 13 milioni di euro.
I maggiori costi sono stati recuperati con la concessione di nuovi posti per la sosta, l’allungamento della concessione a 26 anni e l’innalzamento delle tariffe a carico dei cittadini.
Nel 2010 il “buco” compie 7 anni, creando un disagio insostenibile per la città e l’impossibilità di avviare la creazione del Museo del Violino. Il comune a fronte di una situazione gravemente compromessa dal punto di vista economico, sociale e urbanistico, in accordo con la sovrintendenza competente, approva una variante al progetto che riduce i piani da 4 a 2 e conseguentemente i posti all’interno della struttura (260). Una scelta imposta dai ritrovamenti archeologici e dalla necessità di preservarli, oltre che dalla prospettiva della realizzazione del Museo del Violino e dal ripristino delle normali condizioni di fruibilità della zona. Ciò comporta l’allungamento a 36 anni della concessione e l’introduzione della verifica biennale dei ricavi da parte della società costruttrice con revisione del piano economico finanziario in caso di squilibrio.
Le modifiche della concessione sono state determinate in considerazione della consistenza della variante rispetto al progetto originario. Il parcheggio viene inaugurato nel 2011.
Nel 2017 valuta la possibilità di trovare un accordo tombale con Saba per risolvere definitivamente il problema dei mancati ricavi maturati dalla società, ipotizzando la cessione dell’autosilo Massarotti alla multinazionale. Avvertita l’onerosità della proposta, il Comune inizia a sondare possibili alternativi nel rapporto con la società, tramite la prima costosa perizia a carico del Comune (33 mila euro) per la “valutazione di eventuali alternative di gestione del rapporto in essere con Saba Italia Spa”.
Nel 2018 la Giunta delibera l’indirizzo di procedere alla revoca della concessione a SABA.
Segue quindi la quantificazione dell’importo dovuto a SABA per la revoca – che avviene attraverso una perizia da 16 mila euro – e un ulteriore approfondimento legale sulle procedure da seguire mediante una consulenza dal valore di 25 mila euro, sempre pagate dal Comune.
Nella prospettiva di risoluzione del contratto con Saba, AEM – società a totale partecipazione del Comune – valuta un suo possibile ingresso nell’operazione commissionando nel 2019 una ulteriore perizia alla società PWC, per un valore di circa 40 mila euro.
Tuttavia, i ricorsi al TAR presentati da Saba, per quanto giudicati inammissibili, raggiungono lo scopo di intimorire il Comune, che rinuncia a dare attuazione al proprio atto di indirizzo.
Con l’obiettivo di riprendere le faticose trattative con Saba, nel 2022 AEM commissiona una nuova consulenza dal valore di 32 mila euro. Non riuscendo ad individuare una adeguata procedura amministrativa, il Comune commissiona un’ulteriore consulenza legale dal valore di 16 mila euro”.
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