Economia

Filt Cgil: no a contratto multiservizi
per i lavoratori Intercos di Dovera

Si è tenuto in mattinata a Dovera il presidio sindacale della Filt Cgil presso la sede Intercos Europe Spa, a seguito della scelta aziendale di spostare i lavoratori a Romanengo, passando dagli attuali contratti della logistica e della chimica a quello Multiservizi, con il peggioramento delle condizioni economiche e in termini di diritti.
La Cgil Cremona ha partecipato in solidarietà con le 50 lavoratrici coinvolte nello spostamento e i loro colleghi. Anche i magazzini di Agrate Brianza, Castiglione d’Adda e Olgiate Comasco si sono fermati in segno di sostegno.

Lo stato di agitazione è stato proclamato il 1 giugno. Così la Filt Cgil ricostruisce gli eventi che hanno portato alla mobilitazione dei lavoratori: “In data 22 marzo 2024 la Intercos comunicava la disdetta di appalto alla società Elecos e di conseguenza il trasferimento delle attività presso il nuovo magazzino di Romanengo (CR) manifestando la volontà di internalizzare le attività sopracitate e di assorbire il personale presente nell’appalto. Abbiamo immediatamente manifestato la nostra volontà di voler trovare una intesa che garantisce le stesse condizioni attualmente applicate a tutti i lavoratori.
Intercos dichiara di applicare ai lavoratori oggetto dell’internalizzazione il contratto collettivo nazionale Multiservizi che attualmente viene applicato ai lavoratori che svolgono la loro attività presso il sito di Romanengo, ignorando di fatto le nostre richieste di tutela dei diritti normativi economici e contrattuali riconosciuti negli ultimi 10 anni dall’attuale  fornitore. Il contratto voluto ad ogni costo da Intercos non rispecchia nemmeno lontanamente la  tipologia di lavoro svolta dalle maestranze, per non parlare del codice ATECO”.

I sindacati Cisl e Uil hanno invece sottoscritto un accordo con l’azienda.

“Quanto sopra evidenziato – afferma ancora la Filt Cgil – dimostra la pretestuosità della scelta fatta, finalizzata unicamente al  risparmio economico derivante dall’utilizzo di un CCNL non adeguato all’interno della filiera di una azienda quotata  in borsa come la Intercos e nettamente più svantaggioso economicamente per i poveri lavoratori”.

LA NOTA DELL’AZIENDA
Intercos comunica con riferimento alle agitazioni sindacali tenutesi in data odierna, originate dalla cessazione del rapporto di subfornitura con un proprio fornitore a decorrere dalla data del 30 giugno 2024, che si tratta di iniziative del tutto immotivate alla luce della posizione assunta in ogni sede dalla Società. In particolare, come già comunicato alle Rappresentanze Sindacali di categoria, Intercos – pur in assenza di qualunque obbligo di legge – si è resa disponibile ad assumere su basi volontarie la totalità dei circa 50 lavoratori dipendenti del suddetto fornitore presso il proprio sito produttivo di Romanengo.

Segnatamente, Intercos si è offerta di:
1) garantire condizioni contrattuali ed economiche di cui al CCNL Multiservizi applicato in forza di accordo sindacale già vigente;
2) garantire un servizio navetta giornaliero tra l’attuale sito produttivo ed il nuovo, senza alcun costo per i lavoratori;
3) proporre un’armonizzazione delle condizioni economiche da applicare ai nuovi rapporti di lavoro, con quelle attualmente godute nel rapporto di lavoro con il suddetto fornitore.

Intercos prende, quindi, atto con profondo disappunto della posizione assunta da una sola sigla sindacale che sta mettendo a repentaglio le prospettive di stabilità lavorativa dei dipendenti del fornitore, alimentando un clima di immotivato malcontento in un’area in cui il Gruppo Intercos ha sempre garantito elevati livelli occupazionali. Ci preme ricordare che il Gruppo Intercos – fin dalla sua fondazione – ha sempre applicato in ogni ambito, e soprattutto in quello giuslavoristico, in modo rigoroso la normativa pro tempore vigente con un costante impegno e rispetto nei confronti sia dei propri dipendenti che dei propri fornitori”.

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