Mons. Trevisi alla Messa con
Papa Francesco nella "sua" Trieste

Si sta concludendo a Trieste la 50sima Settimana sociale dei cattolici in Italia, che questa mattina ha visto la celebrazione della Santa Messa in Piazza Unità d’Italia, alla presenza del santo Padre in piazza Unità d’Italia. Ad accoglierlo, il vescovo del capoluogo giuliano, Monsignor Enrico Trevisi, già rettore del Seminario di Cremona e parroco di Cristo Re dal 2016 fino all’inizio dell’anno scorso.
“Attraverso di Lei – ha detto il presule cremonese poco prima dell’Angelus e della benedizione di Papa Francesco – abbiamo gustato l’essere parte della grande famiglia di Dio, l’essere partecipi del grande disegno del Padre che ci vuole fratelli e sorelle, a nome di tutta la chiesa di Trieste e di tutta questa assemblea dei delegati della Settimana sociale. Dio parla e capisce tutte le lingue non solo l’italiano e lo sloveno, siamo noi a dover imparare la lingua dell’amore di Dio che è Gesù Cristo. Noi siamo la famiglia di Dio. Siamo una famiglia, una città che si è costruita attraverso l’apporto di tante culture, ma anche di tante sofferenze e violenze e noi vogliamo raccogliere la sfida di essere un laboratorio di pace e di dialogo anche per altre terre che ancora sono attraversate da tensioni e guerre”.

Mons. Trevisi ha rivolto il suo grazie al Papa anche in lingua slovena, in questa città di frontiera, dove la cultura slava è parte integrante della città.
“Proprio a partire dal Vangelo, anche attraverso il dialogo ecumenico interreligioso vogliamo partecipare con determinazione a costruire relazione diverse tra i popoli e i paesi, relazioni di pace, di giustizia”, ha proseguito mons. Trevisi, che ha poi offerto al papa le lettere scritte da anziani e bambini direttamente dalle case di riposo cittadine, dalle scuole e dagli oratori. “Sono come tante coccole, gesti di affetto e tenerezza che giungono da loro, quando la sera si sentirà un po’ stanco pensi a queste coccole che ha ricevuto a Trieste”, ha detto Trevisi che ha consegnato al Papa anche una rivisitazione moderna dell’immagine della Madonna della Salute a cui i triestini sono particolarmente devoti, realizzata dal pittore Amedeo Brogli.
Trevisi ha invocato la Benedizione di Maria anche su “tutti i giovani e su tutti i giovani sposi e famiglie a partire da Simone, Anna Lorenzo e Elisa che si sono sposati proprio ieri, su tutti i poveri e i migranti come su Hassan e Madia, possano trovarci coraggiosi nell’inventare forme intelligenti perchè siano accolti come amati di Dio e non come minacce”.
Alla Settimana sociale dei cattolici ha preso pare anche la delegazione cremonese composta dal vescovo Antonio Napolioni, dall’incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, Eugenio Bignardi, da Beatrice Carli, operatrice pastorale di Stagno Lombardo, e da Francesco Fumagalli, giovane della parrocchia di Brignano Gera d’Adda. Con loro anche i rappresentanti delle Buone Pratiche cremonesi, Luigi Lazzarini, membro del gruppo di coordinamento Cer diocesano, e Davide Mambriani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Inaugurata dai saluti istituzionali, su tutti quelli del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, e dello stesso mons. Enrico Trevisi, la Settimana sociale ha approfondito, tra l’altro, il tema della democrazia che non si riduce alla scelta dei propri rappresentanti. gbiagi