Fir, i "volontari" firmano
la conciliazione e protestano
Sulla parola “volontario”, evidentemente, si può opinare. Ed è questo il messaggio che alcuni lavoratori (otto per la precisione), che hanno firmato la conciliazione a Cremona uscendo “volontariamente” dalla Fir Nidec di Casalmaggiore, hanno voluto lanciare nel primo pomeriggio di mercoledì, tre ore dopo avere chiuso il rapporto di lavoro. “Volontario per 15mila euro lordi” è la scritta che si legge su una maglietta, appesa alla cancellata della Fir in forma di protesta.
Come noto, la vicenda prende le mosse da 54 potenziali licenziamenti, la maggior parte dei quali evitabili soltanto in caso di trasferimento da via Roma alla sede staccata Nidec di Pordenone. Il numero è poi sceso a 36 e infine a 34: i 34 “volontari” (le virgolette non sono usate per caso) che hanno scelto di trovarsi una nuova sistemazione lavorativa oppure il prepensionamento. I 15mila euro lordi si riferiscono all’incentivo all’esodo per gli operai, che la ditta ha garantito, coprendo per dodici mesi il 25% non pagato dalla Naspi (che per due annualità arriva a garantire il 75% dello stipendio).
Insomma, un modo per ribadire che la volontarietà è stata più che altro una scelta forzata e dunque il termine è tutto sommato improprio. Ecco allora che, quando la situazione sembrava essersi risolta con la chiusura della vertenza sindacale e i licenziamenti evitati, torna a respirarsi tensione fuori (e dentro) via Roma, ricordando anche lo sciopero di martedì mattina, per l’esternalizzazione non concordata del servizio mulettisti.
Giovanni Gardani