Cronaca

Saldo ai fornitori: il Comune di
Cremona paga con 9 giorni d'anticipo

Quello dei ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici è un problema annoso, che però fortunatamente non riguarda Cremona: secondo quanto emerge dalle classifiche redatte dal Sole 24Ore, che ha spulciato i dati pubblicati da ogni amministrazione sul sito istituzionale, il Comune locale paga le imprese mediamente con nove giorni di anticipo, mentre Ats Val Padana salda i propri debiti addirittura un mese prima. Anche la Lombardia è particolarmente virtuosa, con un anticipo sul pagamento di oltre 11 giorni.

A livello nazionale, peraltro, la situazione è piuttosto multiforme. Dall’indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti, che misura il rispetto o meno della scadenza delle fatture, 30 giorni oppure 60 nel caso della sanità (quando l’indicatore è negativo l’ente paga mediamente prima della scadenza; quando invece è positivo accade il contrario). Emerge che la quota dei ritardatari si è ridotta dal 26% registrato con gli indicatori di fine 2023 al 17,4 per cento.

Il tasso di ritardo più alto, con il 31,2%, riguarda alcuni ministeri. Una situazione simile si ripete anche nel 19,6% dei Comuni, nel 12,8% delle Asl e nel 9,5% delle Regioni. Guardando a quest’ultime, chi va peggio è il Molise, dove lo sforamento medio dei termini di pagamento è di 218,09 giorni, mentre l’azienda sanitaria locale sfora di 86,3 giorni e il Comune di Isernia, con i suoi 72,1 giorni di ritardo, apre la graduatoria delle attese nei Comuni.

Per il resto tra i Comuni più ritardatari nei pagamenti spiccano Chieti (61 giorni) e Caserta (69). Tra le aziende sanitarie, dopo quella del Molise, spicca anche quella di Crotone, con 87 giorni di ritardo. Tra le realtà più virtuose ci sono invece Palermo, che paga 33 giorni prima, Pistoia (25 giorni prima) e Cuneo (anticipo di 22 giorni).
Laura Bosio

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...