In guerra sulla carriera del figlio
Marito assolto dai maltrattamenti

E’ finita in tribunale a Cremona un’aspra lite familiare che ha portato sul banco degli imputati un marito e un padre accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie. Oggi l’uomo è stato assolto. I fatti vanno dal dicembre del 2021 all’aprile del 2022. I due coniugi erano in guerra a causa della carriera sportiva del figlio, all’epoca dei fatti di nove anni.
Una promessa del motociclismo, il ragazzino, tanto che la famiglia era stata contattata da un manager che voleva seguirlo a titolo gratuito per farne un campione. L’imputato voleva concludere il contratto, mentre la moglie si era detta contraria, e aveva mosso accuse contro il manager che avrebbe tenuto comportamenti equivoci nei confronti del figlio.

Nella coppia si erano quindi susseguite liti e tensioni, con il marito accusato di aver percosso la moglie in due occasioni: nel gennaio e nell’aprile del 2022. “Entrambi”, ha sostenuto il pm Francesco Messina nella sua requisitoria, hanno avuto comportamenti poco civili e si sono offesi reciprocamente. “Lei lo chiamava fallito, lo provocava, e anche lei lo ha aggredito fisicamente, come è scritto nel diario del figlio.
Per i maltrattamenti, anche il pm aveva chiesto l’assoluzione, mentre aveva chiesto otto mesi, pena sospesa, per le lesioni. “Per la frattura riportata al piede dalla moglie”, ha però sottolineato il pm, “non è chiaro se il marito l’abbia picchiata o se si sia fatta male da sola con un calcio al tavolo”.

Da parte sua, il difensore, l’avvocato Alfonso Botta, di Salerno, con una drammatica storia alle spalle di minacce e di stalking da parte di un suo cliente, nonostante le sue richieste di tutela non ascoltate, ha premesso che “le violenze non dovrebbero mai esistere nei confronti di nessuno”, e che per intasare il meno possibile le procure “dall’abuso dello strumento della querela nel codice rosso serve fare prevenzione, ed è necessario che le accuse delle persone offese siano maggiormente oggetto di verifica, perchè non tutti sono maltrattati“.
Nel caso del suo cliente, il legale ha rimarcato la mancanza di prove e l’assenza di testimoni. Un uomo ricco, il suo assistito, un imprenditore con un’attività di abbigliamento che aveva conosciuto la futura moglie in Campania, dove lei, straniera, 15 anni più giovane di lui, faceva la modella. Per lei, lui si era separato dalla moglie e si era trasferito al Nord. Poi la nascita del loro figlio, i gravi problemi economici che lo avevano costretto anche a vivere in una roulotte e i conflitti familiari che hanno spezzato l’unione, facendoli finire in tribunale. Oggi lui ha un lavoro e il figlio vive col papà.
Sara Pizzorni