Saap: 53 operatori (su 156)
incontreranno il nuovo gestore

Sono 53 gli educatori del raggruppamento di cooperative costituito da Cosper, Società Dolce, Gruppo Gamma, Meraki, Sentiero) che ad oggi hanno dato disponibilità ad incontrare la coop. ProgettoA e che quindi verosimilmente prenderanno servizio dal 1 marzo nelle scuole cremonesi come assistenti ai disabili, cambiando datore di lavoro. Dunque si tratta di un terzo circa del personale attualmente in servizio, 156 persone.
Lo ha spiegato il referente di ProgettoA presente alla commissione di Vigilanza sul tema della gara di appalto per il servizio Saap. “Per ora abbiamo solo avviato un contatto informale, la fase successiva avverrà dopo aver incontrato i sindacati, cosa che faremo giovedi mattina; a seguito formalizzeranno i rapporti almeno con queste 53 persone, che per il momento hanno dato una disponibilità di massima a proseguire. Questo ci permette di coprire due terzi delle ore di Saap (1100 su 1600)”.
Mancano all’appello circa 500 ore settimanali, che ProgettoA conta di coprire con circa altre 20 persone.
Una commissione durata oltre tre ore nella quale sono stati dettagliati da parte dell’assessore Marina della Giovanna e del segretario Comunale Gabriella Di Girolamo le ragioni che hanno reso necessario indire una gara e, da parte delle minoranze (Tacchini, Portesani, Ceraso, Alquati, Carotti) è stata fortemente criticata la mancata considerazione delle conseguenze dell’eventuale perdita di servizio da parte del sistema cooperativo locale con ripercussioni sulle famiglie sia sui lavoratori.
Proprio tre di loro hanno preso la parola al termine della Commssione, spiegando la situazione in cui si vengono ora a trovare. “Facciamo questo lavoro – ha detto una di loro – perchè abbiamo scelto di farlo, studiando e crescendo professionalmente negli anni. Non conosciamo ProgettoA e non abbiamo idea di come lavori e questo è un problema”. “Siamo nelle condizioni di dover decidere in pochi giorni se dover perdere i bambini del servizio Saap o quelli degli altri servizi (su cui le cooperative di appartenenza mantengono la titolarità, ndr) oppure ancora decidere in tre giorni se tenere in vita due contratti, con coseguenze dubbie. E’ gravissimo che non si sia pensato a questo”.