Cronaca

Importunò due dipendenti comunali
Molestatore patteggia due anni

L'uomo, un 40enne del Mali, era anche accusato di interruzione di pubblico servizio e di violenza sessuale nei confronti di un'altra donna

Aveva molestato un’assistente sociale e una funzionaria del Comune di Cremona, presentandosi, quotidianamente, anche più volte al giorno, all’interno degli uffici delle Politiche Sociali del Comune, sostando in zona o accomodandosi nelle postazioni di fronte a loro, importunandole con richieste di vario genere, come proposte di natura sessuale e dichiarazioni d’amore, impedendo loro di svolgere il proprio lavoro. Oggi l’imputato, un 40enne del Mali in Italia senza fissa dimora, ha patteggiato una pena di due anni davanti al gup. L’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Rossi, è in carcere da cinque mesi dove era stato rinchiuso proprio a causa di questi episodi. L’uomo si era presentato in Comune per chiedere aiuto per la sua situazione precaria. A mangiare andava alla Caritas.

“Amore, voglio venire a casa tua, voglio dei bambini bianchi da te, facciamo sesso e facciamo un bambino”, diceva alle due vittime. Dal luglio del 2024, In diverse occasioni, per cercare di avvicinare o avere un contatto fisico con entrambe, era arrivato a toccare in modo fastidioso alle donne il braccio o la schiena. Le due vittime, per paura, si erano viste costrette a svolgere la propria attività lavorativa con circospezione, e talvolta a chiudere il portone di ingresso degli uffici anticipatamente per impedirne l’ingresso.

L’avvocato Rossi

Oltre alle molestie, l’imputato era anche accusato di interruzione di pubblico servizio, in quanto, con il suo comportamento molesto, aveva provocato plurime e temporanee interruzioni alla regolarità del servizio pubblico degli uffici delle Politiche Sociali del Comune, distogliendo le due dipendenti dal regolare svolgimento della loro attività lavorativa e di servizio agli utenti, costringendole ad interrompere o a ritardare i colloqui con il pubblico, ad allertare ripetutamente le forze dell’ordine e a chiudere gli uffici pubblici ad un orario anticipato rispetto a quello regolarmente previsto.

Oltre alle due dipendenti comunali, c’era anche un’altra vittima: il 30 agosto del 2024, in piazza Roma, il 40enne si era avvicinato ad una donna seduta su una panchina. Dopo averle chiesto se fosse sposata, con violenza l’aveva costretta a subire rapporti sessuali: le aveva afferrato il braccio destro, tentando di darle un bacio sulla bocca, mentre con l’altra mano le aveva toccato la schiena fino a palpeggiarla sui glutei. Nonostante la donna cercasse di liberarsi dalla presa, l’uomo aveva tentato di baciarla sul seno e su un braccio. La terza accusa contestata all’imputato era quella di violenza sessuale.

Sara Pizzorni

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