Cronaca

Perseguitata sul posto di lavoro
Stalking: due anni all'ex fidanzato

Perseguitata, minacciata, offesa, aggredita. E’ l’ennesima vittima di una storia di stalking che ha visto a processo l’ex fidanzato, un 28enne che oggi il giudice ha condannato ad una pena di due anni, così come chiesto dal pm onorario. Per la ex, una ragazza di 25 anni, parte civile attraverso l’avvocato Stefania Colombi, è stato disposto come risarcimento una provvisionale di 5.000 euro.

Nel maggio del 2022 la relazione tra i due era finita per volere di lei, ma il giovane, difeso dall’avvocato Simona Bracchi, non l’accettava. Un vero incubo, per la ragazza, finita in una spirale di ansia, depressione e terrore. L’imputato l’aveva tempestata di telefonate e messaggi su tutti i social network e anche sulla mail, con offese e minacce, e con reiterate richieste di tornare insieme. In più occasioni si era provocato lesioni al braccio con una lametta e con il sangue aveva disegnato una M, l’iniziale del nome di lei, facendosi una foto e inviandogliela.

Dopo essere stato bloccato nei contatti, aveva iniziato a controllare i suoi spostamenti, seguendola, e con indosso un cappellino entrava nel negozio del centro di Cremona dove lei lavorava come commessa, fingendo di voler fare acquisti, ma in realtà per osservarla. Oppure spesso la attendeva fuori dal negozio o in stazione, dove lei si recava la sera, dopo il lavoro, per tornare a casa. Tra i testimoni sentiti a processo, anche una ex collega della ragazza che aveva raccontato di come spesso lui appariva sul luogo di lavoro, a volte portandole dei regali, da lei non graditi. Una volta si era presentato con dell’intimo, comprato in un negozio vicino.

“Lei aveva paura, era sempre in ansia”, aveva ricordato la collega. “Viveva in uno stato di angoscia, tanto che ogni volta che potevo la accompagnavo in stazione perché era terrorizzata all’idea di incontrarlo in giro”.

Poi le aggressioni fisiche, alle quali avevano assistito alcuni amici dell’imputato. Nel gennaio del 2023, durante una lite tra i due avvenuta in biblioteca a Cremona, lui aveva alzato le mani e l’aveva schiaffeggiata, con forza tale da farle cadere a terra gli occhiali. Un’altra aggressione, invece, si era consumata vicino a dei distributori automatici di via Palestro, dove lui l’aveva presa per il collo e spintonata contro il muro, sussurrandole parole minacciose: “Vedrai che ti pentirai e che tornerai con me”.

E le minacce piovevano anche quando lui, geloso, la vedeva in giro con qualche altro ragazzo. L’imputato è sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Sara Pizzorni

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