Cronaca

"Conoscere la Costituzione"
Giornata di studio con Juri Meda

L’Associazione 25 Aprile organizza venerdì 21 febbraio, un incontro-giornata di studio sul tema “La scuola italiana fra obbligo formativo e diritto all’istruzione: una prospettiva storica”. Relatore sarà Juri Meda, professore associato di storia della pedagogia presso l’Università di Macerata e profondo conoscitore della figura di Mario Lodi.

L’evento si svolgerà a Cremona presso l’Aula Magna dell’Istituto A. Ghisleri, via Palestro 35, alle ore 16.30.

L’iniziativa è parte del progetto pluriennale “Conoscere la Costituzione”, formare alla cittadinanza che, da undici anni, realizza programmi annuali di incontri sui temi costituzionali rivolti a tutti i cittadini, e in primo luogo alle scuole ed ai docenti. Essa si presenta di grande interesse sia per il tema affrontato che per la presenza di un relatore come Juri Meda, molto legato e ben conosciuto nel nostro territorio.

Juri Meda è professore associato di storia della pedagogia presso l’Università di Macerata; è membro del Comitato tecnico- scientifico di INDIRE e di comitati scientifici e di redazione di numerose collane e riviste scientifiche. E’ presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.

Si può considerare fra i più profondi conoscitori della figura di Mario Lodi, è stato segretario del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita del Maestro del Vho di Piadena, è co-curatore del libro su Mario Lodi nella collana “I grandi Maestri che hanno fatto la storia della scuola italiana” edito nel 2024 dal “Corriere della sera”, è co-autore con Pino Boero e Marco Catarci del libro “Pedagogia e Costituzione. Riflessioni su Mario Lodi, Gianni Rodari e Paulo Freire”, curato dalla Associazione 25 aprile ed edito nel 2022 da Franco Angeli.

Col tema proposto nella giornata di studio si intende approfondire in una prospettiva storica il significato dell’articolo 34 della Costituzione che sancisce l’obbligo formativo e il diritto inalienabile dell’istruzione per tutti, quale condizione per l’esercizio di una cittadinanza partecipe e consapevole, e per la realizzazione dell’uguaglianza di tutti i cittadini.

Esso si tiene in presenza di una situazione di estrema criticità del nostro sistema formativo nazionale: dal punto di vista delle risorse destinate all’istruzione, di una dispersione scolastica che colpisce anzitutto i ceti meno abbienti e le zone più povere del Paese, della pesante selezione negli accessi all’università a favore delle classi sociali privilegiate, di una mobilità sociale dal basso verso l’alto ormai inesistente.

Relativamente alle risorse destinate all’istruzione in un recente studio di Carlo Cottarelli e Carlo Cignarella si certifica, fra l’altro, il loro precipitare dal 4,1% del Pil nel 2000 al 3,5 nel 2023.

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