Politica

Nuovo ospedale, le voci
fuori dal coro della sinistra

Voci contrarie al nuovo ospedale, quelle che arrivano a pochi giorni  della presentazione dello stato di avanzamento del progetto ai capigruppo del Consiglio Comunale di Cremona, lo scorso giovedì. Sono quelle di Rifondazione Comunista (non presente in Consiglio) e della lista Cremona Cambia Musica, che alle ultime elezioni ha appoggiato in coalizione con M5S la candidata sindaco Paola Tacchini.

“Come potranno funzionare 15 camere operatorie se non si riesce a far funzionare le 9 esistenti per mancanza di personale?”, si chede Cinzia Zampini, esponente di Cremona Cambia Musica e tra i 6000 firmatari che hanno chiesto attraverso una petizione di non abbattere l’attuale ospedale.
“Come si pensa di realizzare la Commissione Ospedale Territorio – continua – e garantire la continuità di cura se non sono state realizzate le strutture intermedie e non esiste la medicina territoriale?
Come saranno curate tutte quelle patologie che non sono considerate emergenze/ urgenze ma rientrano nella cosiddetta cronicità caratteristica del nostro territorio?
E chissà quanti altri “come” vorrebbero risposte, ma soprattutto: com’è possibile abbattere un ospedale di poco più di 50 anni e sprecare tante risorse pubbliche?”.

“Leggendo le diverse dichiarazioni – si legge in una nota di Rifondazione Comunista –  sembra che il nostro Ospedale sia completamente inadeguato per poter essere ristrutturato e accogliere tutte  le novità tecniche, tecnologiche, sanitarie, ecc., ma nessuno finora lo ha mai concretamente dimostrato con dati e documenti,  ad eccezione di  quanto contenuto, in maniera  riassuntiva,  nella relazione tecnica allegata allo studio di fattibilità.

Un ospedale funziona se ci sono medici, infermieri, dirigenti, personale tecnico ed amministrativo preparato, motivato, in quantità sufficiente e debitamente retribuito. Funziona se chi vi è preposto anziché lasciare nel cassetto ingenti risorse, stanziate per la manutenzione, per le dotazioni antincendio e per i lavori di adeguamento le usa e non attende che sia la Corte dei Conti a tirargli le orecchie perché lo faccia.

E’ anche in questo modo che si arriva alla “obsolescenza” dei nostri ospedali, se chi ha il potere di spesa e le risorse non le adopera in tempo utile”.

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...