Giorgio Gori a Cremona: "Impegno
europeo per l'industria italiana"

Sta lavorando a una risoluzione che possa indirizzare Parlamento europeo a una serie di interventi volti a supportare le aziende lombarde nella competizione internazionale in questo momento in cui il costo dell’energia sta diventando un problema per quelle industrie che ne fanno un uso intensivo. Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo, oggi vice presidente della Commissione parlamentare industria del parlamento Europeo è stato i visita all’Acciaieria Arvedi e ha parlato della risoluzione.
Di che cosa si tratta nello specifico?
“La risoluzione si occupa di aziende energivore, quindi non soltanto l’acciaio, ma anche il cemento, anche la chimica, tutte le aziende che fanno un uso importante di energia o elettrica o di energia fossile, di gas. Per esempio il mondo della ceramica: è obbligato per una ragione tecnologica a usare quella fonte energetica. Con i prezzi di oggi essere aziende energivore è un grosso problema perché ci si carica di costi che rischiano di mettere fuori mercato i prodotti europei, quindi bisogna intervenire.
Ma non è soltanto questo il tema: c’è un tema di salvaguardia dei nostri prodotti da una concorrenza sleale che viene sviluppata in altri continenti. Per l’acciaio c’è il tema della materia prima. Stamattina siamo stati in Arvedi, che è un’azienda leader nella produzione di acciaio verde fatto con i rottami di ferro, ma se i rottami di ferro vengono esportati in Turchia, evidentemente c’è un problema.
E c’è ulteriormente il problema di come funzionerà il Cibam, che per i non andati ai lavori è la tassa che in teoria dovrebbe pagare chi importa in Europa prodotto ad alte emissioni di anidride carbonica per bilanciare i costi. Ma come funzionerà? Come proteggeremo le esportazioni europee? La risoluzione non è ovviamente una legge, però è un atto di indirizzo del Parlamento europeo che spero possa essere utile alle nostre imprese”.
Come è andata la visita in Acciaieria?
“Molto bene, io c’ero già stato, ma mi premeva che i colleghi della Commissione Industria del Parlamento europeo, che arrivano da tutti i paesi europei, vedessero la qualità della produzione siderurgica italiana. Arvedi è il primo produttore italiano ed è un produttore eccellente perché, come sappiamo, produce in base a brevetti che il Cavaliere Arvedi ha realizzato già tanti anni fa, che consentono una produzione a caldo continua in cui la brama non viene raffreddata prima di essere trafilata. Questo è un unicum e in più tutto questo è fatto soltanto usando energia rinnovabile, quindi con zero emissioni di anidride carbonica. E’ come dovrebbe essere l’acciaio europeo tra 25 anni, quando arriveremo nel 2050 a zero emissioni. Bene, a Cremona già è così ed era anche un motivo di orgoglio solo poter mostrare ai miei colleghi come qui a Cremona si sia avanti”.