Cronaca

Saap, niente slittamenti. Virgilio:
"Priorità a continuità del servizio"

Nessun famigliare di ragazzi disabili, e soltanto tre operatrici delle cooperative che stanno gestendo il servizio di assistenza scolastica (Saap). In consiglio comunale oggi non c’è stata la prevista mobilitazione dei famigliari contro la gara d’appalto che ha decretato la fuoriuscita delle cinque cooperative (capogruppo Rti la Cosper) che gestiscono il servizio da anni e il subentro – previsto per il 5 marzo –  del vincitore, ProgettoA.

Due i documenti che avrebbero dovuto scatenare il dibattito, il primo l’interrogazione di Matteo Carotti (FDI) è stato ritirato dallo stesso proponente in quanto i chiarimenti chiesti (ritenuti  comunque insufficienti) erano già stati sviscerati in Commissione; il secondo –  l’ordine del giorno di Maria Vittoria Ceraso che chiedeva di differire l’ingresso del nuovo gestore all’inizio del prossimo anno scolastico – è stato invece affrontato al termine della seduta. Emendato sulla base delle indicazioni date al Comune al Garante per la disabilità e sulla scorta del ricorso al Tar del 24 febbraio delle cooperative arrivate seconde nella gara.

Ceraso ha fatto riferimento al decreto con cui il giudice amministrativo ha rigettato la richiesta di sospensiva  dell’aggiudicazione, non riscontrando l’estrema gravità della situazione e sottolineando che la valutazione sui potenziali effetti negativi sugli studenti che usufruiscono del Saap non compete al Tar ma alla stazione appaltante, cioè al Comune. La richiesta dell’odg è rimasta la stessa: spostare l’ingresso del nuovo gestore a settembre salvaguardando così la continuità educativa.  Al termine del dibattito la proposta è stata bocciata: 10 i voti a favore e 16 gli astenuti, con il consigliere Giovanni Gagliardi, Pd, rimasto in aula ma dichiarando di non partecipare alla votazione.

“La nostra priorità è stata quella di garantire la continuità del servizio prima ancora della continuità educativa”, ha spiegato il sindaco Andrea Virgilio. “Il tema centrale è questo, alla luce del fatto che le cooperative che gestivano il servizio ritenevano non più sostenibile  dal punto di vista economico il contratto in essere per l’aumento del costo del personale dovuto al rinnovo del contratto.
Poi c’era la continuità educativa, sulla base però dei principi di legalità e trasparenza che stanno alla base della gara, lo strumento che abbiamo scelto e che non è mai stato contestato da nessuno”.

“Non mi è ancora stato chiarito – ha aggiunto Virgilio – quale sia l’obiezione di fondo delle cooperative. In Commissione di Vigilanza l’elemento caratterizzante evidenziato dal direttore di Confcooperative è stata la dilazione dei tempi per l’indizione della gara d’appalto. Parliamo di poco più di un mese, peraltro, la scorsa estate. Se ci sono obiezioni rispetto alle procedure di gara, era un loro sacrosanto diritto fare ricorso e così hanno fatto. Ma per il resto c’è un ‘non detto’ che non è mai stato chiarito”.

Le ragioni dell’astensione della maggioranza sull’ordine del giorno Ceraso derivano, ha spiegato Virgilio, dalla condivisione delle preoccupazioni, “ma noi saremmo andati avanti sino alla fine del servizio, sono le cooperative che hanno evidenziato le difficoltà a portarlo a termine”.

“Non è compito delle istituzioni incontrare operatori delle realtà private“, ha poi detto Virgilio in merito al mancata comunicazione agli educatori in servizio, che la gara avrebbe potuto portare anche a un nuovo gestore. “In una fase delicata come quella di una gara dove nulla è scontato, non è compito dell’amministrazione informare gli operatori soprattutto quando ci sono di mezzo le relazioni umane”.

Infine, una valutazione generale: “Questa vicenda ci insegna tante cose: il dovere del soggetto pubblico di garantire un controllo e la qualità del servizio. Noi abbiamo incontrato i genitori e abbiamo ricevuto sollecitazioni proprio sul tema della continuità educativa: qualcuno ci ha detto che anche nel percorso ordinario non era garantita. Su questo sarà opportuno garantire un controllo da parte del soggetto pubblico, e su questo abbiamo anche siglato un accordo con i sindacati per la qualità del lavoro.

“E infine, questa vicenda insegna anche che il mondo delle cooperative sta cambiando e arrivano anche soggetti da fuori; l’accreditamento non può essere strumento di salvaguardia di un territorio ma deve essere di salvaguardia della qualità del servizio. Il Terzo Settore è una grandissima risorsa, ma ci sono anche grandi responsabilità del soggetto pubblico, in primo luogo perchè le risorse economiche che mette in campo sono quelle dei cittadini”. gb

 

 

 

 

 

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